Due in corsa alle primarie del centrosinistra per il candidato a sindaco di Siena. Sono Franco Ceccuzzi, primo cittadino di Siena per circa un anno fino all'estate scorsa quando la sua giunta è caduta e il Comune è stato commissariato, e il rappresentante di Sel Pasquale D'Onofrio, come annunciato con una nota da Massimo Roncucci, presidente del comitato organizzatore delle primarie di cui oggi sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature dopo un paio di proroghe.
Valentini (Pd): «Pd in emergenza democratica» Fuori invece il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini (Pd), propostosi come alternativa a Ceccuzzi e che ora attacca. «Siena e il Pd sono in piena emergenza democratica, chiedo con forza che Manciulli, Bersani e Bindi intervengano rapidamente per ripristinare pari condizioni tra iscritti al partito», le parole di Valentini, che ha contestato il regolamento: nei giorni scorsi ci sono state trattative perchò al sindaco di Monteriggioni mancavano le firme necessarie per candidarsi. «Leggendo i comunicati di fuoco del Pd comunale di Siena – aggiunge – prendiamo atto con dispiacere del fatto che oggi siamo stati espulsi dalle primarie cittadine, con la decisione di non ammetterci alla competizione e di fatto di rompere con le richieste avanzate anche dagli alleati dalla coalizione, Socialisti-Riformisti (rinvio di una settimana) e Sel (allargamento a coloro che hanno almeno 1500 firme di cittadini). La città e il mio partito sono in piena emergenza democratica, con un gruppo dirigente asserragliato e appiattito sulle posizioni del candidato, al momento unico, Ceccuzzi. Questi dirigenti locali si sono posti contro i propri iscritti e militanti, che in pochi giorni hanno firmato in oltre 1500 per sostenermi. Oggi a rischio è il futuro della coalizione, la credibilità del Pd e la vittoria alle prossime amministrative».
Carli (Pd): «Smascherato il teatrino» Dura la risposta del segretario comunale del Pd Giulio Carli: «Prendiamo atto con rammarico che Valentini non ha voluto cogliere l'opportunità dei sostenitori di Ceccuzzi, disponibili a offrire le proprie firme, smascherando il teatrino di questi giorni, messo in piedi da chi in fondo le primarie non le ha mai volute fare, come dimostrano i continui passi indietro di questi giorni. L'asticella delle richieste e' stata alzata a un livello inaccettabile, un gesto inspiegabile alle spalle di una città che non ne può più di queste sceneggiate».
Mugnaioli (Pd): «Rottura insanabile. Pantomima finita» Aggiunge Alessandro Mugnaioli, coordinatore del comitato per Ceccuzzi sindaco: «Il no di Valentini alla proposta di accettare le firme di parte dei sottoscrittori di Ceccuzzi sancisce una rottura insanabile, l'arroganza con cui vuole cambiare in corso le regole del gioco è inaccettabile. E' palese la sua volontà di non voler partecipare e addirittura ostacolare le primarie, ci dispiace soprattutto per la slealtà mostrata da Valentini nei confronti della coalizione e del partito a cui appartiene. La pantomima per noi è finita».