FIRENZE – Calano ancora i delitti in Toscana. Una tendenza che prosegue dal 2013 e che riporta la regione ai livelli di fine anni 90.

I casi denunciati sono 140mila. Sono tre le province toscane che si classificano tra le prime 25 in Italia per incidenza di delittuosità. Le tipologie di reato in calo sia nel 2020 sia nel 2021 sono i furti con destrezza, più che dimezzati nell’anno del lock-down, le rapine in abitazione e negli esercizi commerciali, i reati legati agli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione. Anche il vasto gruppo dei reati definiti “altri”, 31mila denunce il 21% del totale, si mostra ancora in diminuzione. Si tratta di Firenze (settima, con un tasso di 4.719), Prato (ottava con 4.403) e Livorno (nona con 4.257).

La classifica toscana vede Siena come la realtà con minore incidenza (87esima con un tasso di 2.548 contro una media nazionale di 2.976), preceduta da Arezzo, 75esima con 2.724, a sua volta preceduta da Pistoia, 41esima con 3.228. Sopra di lei Lucca, trentesima con 3.389, Massa Carrara, ventiseiesima con 3.509, Grosseto, ventiduesima con 3.569 e Pisa, ventunesima con 3.624. La Toscana è al tredicesimo posto tra le regioni italiane quanto a omicidi volontari consumati o tentati, diciassettesima per omicidi colposi e quattordicesima per violenze (minacce, percosse, lesioni dolose, violenze sessuali, sequestri di persona).

“Abbiamo assistito poi – ha sottolineato l’assessore regionale alla sicurezza, Stefano Ciuoffo – ad una diminuzione dell’incidenza dei furti (che da soli rappresentano circa la metà dei reati totali) che nel 2020 era scesa a causa dall’emergenza Covid, mentre nel 2021 sono tornati a registrare una lieve crescita (+5mila denunce), rimanendo però molto al di sotto dei valori registrati nel periodo pre-pandemia (- 27mila denunce pari al -34%). L’analisi di Irpet, che ringrazio per il lavoro compiuto, ci restituisce una fotografia della situazione a tratti incoraggiante. Tuttavia sarebbe sbagliato abbassare la guardia. Serve invece proseguire il lavoro di squadra con le forze dell’ordine e l’impegno costante, di cui la Regione è indubbia protagonista, a creare reti di socialità per rendere sempre più vivaci e quindi sicure le nostre comunità”.