Festa grande ieri sera a Pisa per lo storico ritorno in serie B della squadra nerazzurra toscana che a tre anni da una retrocessione dolorosa, e da un fallimento scongiurato, disputerà nuovamente la prossima stagione il campionato in cadetteria, grazie al successo nella gara di finale play-off contro la Triestina per 3-1. Un vero e proprio tripudio di suoni, colori e voglia di festeggiare quello svoltosi nelle scorse ore allo stadio ‘Arena Garibaldi’ che ha voluto riabbracciare i componenti della rosa guidata da mister D’Angelo che hanno compiuto l’impresa della promozione dalla Lega pro, mandando in delirio quasi diecimila persone.
Il presidente Corrado: «Promozione vincendo con merito» «Quella di Trieste è stata una bellissima festa, 5000 tifosi raggianti da Pisa che piangevano – ha raccontato il presidente del Pisa, Giuseppe Corrado-. La piazza vive tanto di calcio e la festa dei tifosi fa capire che siamo sulla strada giusta. Mister D’Angelo ha le idee chiare, ora dovremo incontrarci per il futuro, ma siamo molto contenti con qualsiasi risultato. Avevamo comunque rinnovato il contratto con lui, ci sarà un meritato premio promozione. Ci siamo dati due anni di tempo, con un mix di giocatori giovani e di esperienza. D’Angelo ci ha convinto sotto tanti punti di vista e gli abbiamo preso 2-3 acquisti che ci ha chiesto, per dare maturità. Da qui un percorso straordinario. Fare 23 risultati utili consecutivi, vincere in Sardegna dopo 30 anni, sono elementi pazzeschi per questa piazza, che ha trovato la promozione in B vincendo con merito».
Moscardelli: «Il segreto di questo Pisa è il gruppo» Chi potrebbe seguire il Pisa anche nel prossimo campionato è l’uomo simbolo della risalita dalla serie C, Davide Moscardelli, vero e proprio idolo della tifoseria nerazzurra toscana. «La felicità è tanta – a raccontato il classe ’80, nato a Mons (Belgio)-. Ho vissuto tante gioie nella mia carriera ma questa è tra le più belle. Il segreto di questo Pisa è il gruppo, tutti avremmo sempre voluto giocare ma da fuori l’unico pensiero era sempre incitare i compagni. Se continuerò in Serie B? Non lo so ancora, fatemici pensare. Adesso mi godo la festa».