delfini2.jpgDa gennaio ad agosto 2014 in Toscana sono stati 14 gli spiaggiamenti di delfini, un «dato in linea» con la media annua lungo le coste toscane, pari a 16 ogni anno, e «piuttosto esiguo se paragonato alla moria eccezionale della specie stenella striata verificatasi lo scorso anno», 26 casi su 43 in totale. A renderlo noto è l’Arpat, ricordando tra l’altro che Toscana è il cuore del Santuario dei cetacei Pelagos, e spiegando che insieme all’Osservatorio toscano cetacei e tartarughe marine, si occupa dell’attività di recupero.

Spiaggiamento legato al maltempo Nel dettaglio i recuperi del 2014 hanno riguardato 3 stenelle, 8 tursiopi e 1 globicefalo; 2 delfini sono invece rimasti indeterminati a causa dell’avanzato stato di decomposizione che non ne ha permesso l’esatta determinazione. «Il numero più alto, a carico della specie tursiope, il delfino costiero più comune nelle nostre acque – si spiega in una nota -, non dovrebbe destare preoccupazione in quanto è esattamente lo stesso numero registrato negli ultimi anni in Toscana. Di questi 14 eventi di spiaggiamento 7 si sono registrati nell’arco di due mesi, luglio e agosto. In questi casi, però lo spiaggiamento degli animali, quasi sempre in pessime condizioni di conservazione (vale a dire che la morte potrebbe essere avvenuta anche molti giorni prima e in mare aperto, anche molto lontano dalle nostre coste) è avvenuto in concomitanza con il maltempo e le forti mareggiate che hanno caratterizzato questo periodo estivo».

Analisi in corso per acceratre le cause dei decessi Riguardo alle cause della morte, «sul 50% dei delfini spiaggiati è stato eseguito un esame necroscopico da parte dei veterinari della sezione di Pisa dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana e sono in corso specifici esami di tipo virologico, batteriologico, parassitologico che possano aiutare a comprendere le cause di mortalità». Alcuni risultati preliminari, «indicherebbero che l’epidemia di morbillivirus rilevata nel corso del 2013 si è arrestata; una sola stenella è risultata positiva per questo virus. Gli altri delfini analizzati (5 tursiopi) sono invece risultati tutti negativi mentre altri esami di laboratorio sono attualmente in corso». Due giovanissimi esemplari sarebbero invece morti per cause violente: uno per annegamento, rimasto accidentalmente intrappolato nelle reti dei pescatori, ed uno per trauma cranico da probabile collisione con un natante. Infine, per un esemplare ritrovato ai Tre Ponti a Livorno il 14 agosto è stato possibile eseguire solo gli esami tossicologici, attualmente in corso, a causa delle condizioni della carcassa.