Esposto alla procura della Repubblica di Firenze per la situazione di degrado in cui versa il Castello di Sammezzano a Reggello (Firenze), il parco circostante ed i vari annessi. A presentarlo, la settimana scorsa, Francesco Esposito, fondatore e portavoce del movimento civico Save Sammezzano.
«Assicurare il rispetto del Codice dei beni culturali» Nell’esposto, spiega una nota, si evidenzia come il Castello, raro esempio di architettura orientalista dell’800 per iniziativa di Ferdinando Panciatichi Ximenes, versi in una «situazione di deterioramento e semiabbandono» nonostante sia «assoggettato al ‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’ che ne impone la protezione e la conservazione». Con l’esposto si chiede alla Magistratura «di intervenire proprio affinché sia assicurato il rispetto dello stesso codice e sia quindi garantito lo stato di tutela che la legge prescrive a favore di Sammezzano».
Tra i Luoghi del Cuore Nella nota si ricorda che il Castello è stato al centro di una campagna di sensibilizzazione prima nel suo genere, intrapresa da Save Sammezzano, che ha fatto del complesso di Sammezzano «uno dei beni culturali nostrani più amati e discussi a livello nazionale: vincitore dell’8/o censimento ‘I luoghi del cuore’ promosso da Fai e Intesa Sanpaolo, unico sito italiano iscritto nella lista dei 12 beni culturali europei più in pericolo secondo Europa nostra, argomento di 10 interrogazioni parlamentari e di una mozione regionale, fenomeno mediatico con all’attivo oltre 450 servizi giornalistici e radiotelevisivi ad esso inerenti e oggetto dell’attenzione di centinaia di migliaia di cittadini che ne sostengono il recupero tramite i social network e mediante le petizioni ad esso dedicate. A discapito di quanto fatto fino ad oggi” la situazione “strutturale di Sammezzano è continuata a peggiorare di giorno in giorno. Rivolgersi alla Procura della Repubblica è stato dunque un passo obbligato affinché venga finalmente garantita la salvaguardia di Sammezzano e sia quindi assicurata l’applicazione della legge che lo tutela».