ROMA – I benzinai tornano sui propri passi. Dopo aver revocato lo sciopero, previsto per il 25 e 26 gennaio, hanno deciso di fare marcia indietro, proclamando la serrata.

Scaturita dalla decisione del governo di imporre, tramite apposito decreto, l’esposizione del prezzo medio dei carburanti. “Andiamo avanti: dal decreto ci aspettavamo delle aperture che non ci sono state e invece sono arrivate sanzioni altissime per una misura come quella dei prezzi sui cartelli che non serve a nulla”, hanno fatto sapere Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio, decisi a non dare spazio alla misura che prevede la sospensione dell’attività dopo la terza violazione. “Siamo delusi e arrabbiati per le parti del decreto – ha fatto sapere Bruno Bearzi della Figisc – che continuano ad individuare nei gestori i responsabili delle storture del sistema attribuendoci ulteriori oneri e soprattutto ulteriori pesanti sanzioni, per questo è molto probabile che si vada verso la conferma dello sciopero”.

Preoccupano anche i tempi, massimo 30 giorni per adeguarsi alle nuove regole, e anche la possibilità di reintrodurre l’accisa mobile, ideata nel 2007 dal Governo Prodi. Domani è in programma un nuovo incontro tra ministero e gestori, in quella che sembra l’ultima data utile per fermare lo sciopero.

Nel frattempo, si intensificano le ispezioni nelle stazioni di servizio, che vedono la collaborazione tra Guardia di finanza e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel mirino Eni, Esso Italiana, Italiana Petroli, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia. Sarebbero circa 1.ooo i controlli effettuati.

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