L'audizione di Zanettin

ROMA – Un riepilogo andato avanti per oltre un’ora, toccando tutti i punti salienti del lavoro svolto dalla prima commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi.

L’ex presidente Pierantonio Zanettin, la prima persona a essere audita dal nuovo corso, però non si è limitato a quello. Ha fornito anche alcune linee guide per eventuali accertamenti. A partire dall’esperimento giudiziale, programmato a Siena tra l’11 e il 12 settembre 2022 e mai svolto a causa della fine legislatura. “Lo ritenevano utile in base alle incongruenze nelle dichiarazioni tra le varie parti”, ha spiegato Zanettin, che poi elencato i casi che avrebbero voluto attenzionare per comprendere meglio le tempistiche dell’arrivo sul luogo della tragedia: “Il comportamento di Filippone, quello del colonnello Aglieco e degli operatori del 118. Nonchè un’analisi dai tempi di percorrenza dall’ufficio di Rossi all’uscita da piazza dell’Abbadia”.

Zanettin ha poi suggerito di riascoltare il portiere di Mps, Massimo Riccucci, che “sosteneva che l’unica uscita fosse quella principale”. Il senatore di Forza Italia si è soffermato su questo passaggio, riferendosi al video emerso negli ultimi giorni di lavori della commissione, dove si vedono due uomini, “due dipendenti di Mps secondo quanto accertato dalla procura di Genova”, uscire da piazza dell’Abbadia. Il filmato era all’interno di una pendrive, dove erano conservate le immagini della caduta di Rossi, ma era stato cancellato. A ripescarlo era stato l’ex vicepresidente Luca Migliorino, in collaborazione con il Racis.

Zanettin per inquadrare il caso, all’inizio dell’intervento aveva posto l’accento su due date: il 19 febbraio 2013, quando Rossi subisce una perquisizione domiciliare, “è il momento che lo segna dal punto di vista psicologico”, e il 6 marzo 2013, giorno della morte. Nei vari passaggi l’ex presidente ha parlato anche della superperizia, con i Ris che hanno concluso la loro consulenza sostenendo il suicidio del manager. Zanettin ha fatto notare che altri consulenti, guardando le immagini del cadavere di Rossi, aveva messo in risalto delle “lesioni non compatibili con l’ipotesi suicidiaria”. Per altro, il parlamentare ha fatto notare che tutte le persone incontrate da Rossi il 6 marzo non avevano fatto menzione alle ferite, tra le quali una evidente sul volto.

Uno dei temi affrontati ha riguardato anche i festini, tirati in ballo dall’ex sindaco Pierluigi Piccini. “Abbiamo cercato di capire se questi eventi possono avere avuto risvolti nelle inchieste. Da questo punto non abbiamo potuto dire di aver trovato riscontri tali da distorcere o occultare gli esiti dell’indagine”, ha concluso il senatore. L’audizione si è conclusa in modalità secretata.