SIENA – Sono passati 11 anni dal 6 marzo 2013, data della morte di David Rossi. Una vicenda passata dalle aule dei tribunali e che ora si appresta a ritornare in quelle parlamentari, con una nuova commissione d’inchiesta.

I giudici hanno scritto per due volte che si tratta di suicidio, ma una serie di elementi continua a non combaciare con questa narrazione. Ne sono convinti i famigliari che ribadiscono la necessità di verità. “Per mettere un punto”, come sottolinea il fratello di David, Ranieri. Il compito di fare altra luce è affidato ora al presidente Gianluca Vinci e al resto dei commissari. L’augurio di Carolina Orlandi, figlia della mogie di Rossi, è che “siano liberi da pregiudizi”.