I conti del Comune di Siena non tornano. Quella che fino ad oggi poteva essere rilegata ad una “questione politica” diventa, invece, con il passare delle ore una certezza e assume i caratteri della drammaticità. A certificarla la delibera della Corte dei Conti (scarica), sezione regionale per la Toscana, che, proprio sul casus belli che portò alla caduta della giunta Ceccuzzi la scorsa primavera (leggi), ha emesso la propria sentenza. E quanto scritto dai magistrati contabili non lascia troppo spazio ai dubbi. «Dall’analisi del bilancio consuntivo 2011 del Comune di Siena emergono criticità e irregolarità gravi». «La gestione complessiva – si legge nella delibera – ha chiuso, dal punto di vista contabile, con un avanzo di amministrazione. Tuttavia tale avanzo non risulta sufficiente a ricostruire i fondi vincolati, per cui il risultato di amministrazione è sostanzialmente negativo». Sul bilancio del 2011 per la Corte sussiste di fatto «un disavanzo di amministrazione, pari a Euro. 6.470.706,82».
Anni di gestioni sotto la lente Ma i magistrati non si fermano al 2011 evidenziando come i guai a Palazzo Pubblico si trascinino ormai da anni e questo nonostante le ingenti erogazioni da parte della Fondazione Mps che, dal 2001 al 2011, ha immesso nelle casse comunali qualcosa come 230milioni di euro. Nella delibera, infatti, si sottolinea come una situazione «di sostanziale disavanzo era già emersa in occasione del monitoraggio sul rendiconto della gestione 2009» e che le misure adottate «non hanno però consentito di superare la grave irregolarità riscontrata, in quanto nel successivo rendiconto 2010, veniva nuovamente riscontrata tale grave irregolarità». Inoltre, anche con «l’esame del bilancio preventivo 2012 la Sezione si è espressa con pronuncia specifica (deliberazione 419/PRSP/2012) in quanto, sebbene il documento contabile fosse stato approvato in pareggio, i successivi provvedimenti correttivi adottati non risultavano ancora esaustivi per garantire l’effettivo equilibrio di bilancio e il finanziamento del disavanzo sostanziale 2011».
La guerra dei numeri Una situazione, quella dei conti del Comune, che era stata al centro del feroce dibattito politico che aveva portato, nella scorsa primavera, la giunta Ceccuzzi a cadere sotto i colpi della sua stessa maggioranza con sei consiglieri del Pd e uno del gruppo misto che contestarono proprio la regolarità del bilancio portando, di fatto, il Comune al commissariamento. Lo stesso Commissario Enrico Laudanna, subentrato dopo la caduta della giunta comunale, parlò di “ammalato arrivato al pronto soccorso” e per il quale andavano “trovate le terapie per la cura” (leggi).
L'ultimatum dei sessanta giorni Ma se la sentenza da una parte era attesa in piazza del Campo, dall’altra rischia di aggiungere incertezza ad altra incertezza. Se è vero che la Corte ha dato l’ultimatum dei sessanta giorni all’ente – 26 maggio ndr – «per adottare le consequenziali misure correttive e provvedimenti idonei a sanare il bilancio» i conti si complicano anche dal punto di vista politico. E non tornano più. Per il 26 e 27 maggio prossimi, infatti, si svolgeranno le elezioni amministrative per il nuovo sindaco e Siena, dopo il commissariamento, sarebbe dovuta tornare alle urne. Oggi però il condizionale diventa d’obbligo. E il quadro diventa quanto mai incerto. Secondo la legge, infatti, qualora il Comune non provvedesse nei sessanta giorni la Sezione avvierà «una procedura che coinvolge il Prefetto finalizzata alla dichiarazione di dissesto dell'Ente». Due le strade che potrebbero aprirsi a questo punto. Proseguire con il commissariamento rinviando, di fatto, le elezioni a tempi migliori per le casse comunali oppure proseguire con l'elezione di un nuovo esecutivo a cui affidare oneri e onori.
Immediate le reazioni E il clima si fa subito incandescente anche sul piano politico. «Il Partito democratico ha il dovere di reintegrare subito i consiglieri comunali definiti dissidenti ingiustamente sospesi per aver votato contro l’approvazione di quel rendiconto. La magistratura contabile conferma che avevano ragione loro». In una lettera indirizzata al segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani e al presidente del Collegio dei garanti, Luigi Berlinguer, l’associazione Confronti, di cui fanno parte i 7 consiglieri che nella primavera scorsa votarono contro il bilancio in Consiglio comunale facendo cadere la giunta Ceccuzzi e aprendo di fatto la strada al commissariamento, chiede il reintegro e «subito primarie aperte per la scelta del sindaco di Siena per far vincere il centrosinistra. La classe dirigente attuale, che ha portato al dissesto dei conti del Comune di Siena, non è più credibile e non può scegliere nelle segrete stanze il futuro candidato a Sindaco del Partito democratico». «Chiarezza sui conti del Comune» – ha chiesto uno dei candidati sindaco Eugenio Neri, mentre la Lega Nord chiede che «Mauro Marzucchi – ex assessore al bilancio del Comune di Siena (ndr) – ritiri la propria candidatura a sindaco annunciata nei giorni scorsi per il movimento Siena Futura». «Sono molto preoccupato – ha detto Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – della delibera della Corte dei Conti, soprattutto per le ripercussioni che potrebbero manifestarsi in ordine a questo nuovo e preoccupante elemento. L’attenzione è sulle conseguenze per la cittadinanza e i lavoratori dell’ente. Naturalmente ogni considerazione non può prescindere dai risultati del bilancio consuntivo 2012 in approvazione entro aprile». «Sono molto preoccupato – ha detto Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – della delibera della Corte dei Conti, soprattutto per le ripercussioni che potrebbero manifestarsi in ordine a questo nuovo e preoccupante elemento. L’attenzione è sulle conseguenze per la cittadinanza e i lavoratori dell’ente. Naturalmente ogni considerazione non può prescindere dai risultati del bilancio consuntivo 2012 in approvazione entro aprile».