Più reddito e aggregazione per le imprese agricole toscane, integrazione di filiera e valorizzazione del prodotto. Sono queste, in sintesi, alcune delle possibilità per l’agricoltura toscana che possono emergere dai progetti integrati di filiera (Pif), come è emerso a Firenze nel seminario promosso dalla Regione Toscana, che ha rappresentato una importante occasione di confronto sulle strategie di rilancio dell’agricoltura e sull’evoluzione della PAC e delle politiche di sviluppo rurale. “In Toscana – sottolinea il presidente di Cia Toscana – sta crescendo la cultura dell’aggregazione; si fa strada la consapevolezza che per uscire dalla crisi drammatica in corso, la via dell’integrazione di filiera è obbligata. Per questo – prosegue Pascucci – i PIF rappresentano per noi una grande opportunità ed una sfida per il futuro. Una sfida – conclude Pascucci – rispetto alla quale ci sentiamo impegnati come Cia, a costruire relazioni e progetti in grado di dare risposte agli agricoltori in termini di reddito e valorizzazione delle proprie produzioni”.


Gli sviluppi – Secondo la Cia Toscana i PIF sono un esempio che vale anche come indicazione per l’evoluzione della prossima programmazione della PAC e dello Sviluppo rurale, che si sta discutendo in queste settimane. “Oggi abbiamo un PSR troppo frammentario – aggiunge Marco Failoni della Cia Toscana -, con una giungla di misure che disperdono i finanziamenti, favoriscono l’approccio aziendale ed individuale, moltiplicano le procedure, incrementano la burocrazia. Proviamo a pensare al PIF – prosegue Failoni – come se fosse un’unica misura del PSR rivolta alla competitività, con facoltà delle Regioni di creare al suo interno il menu delle azioni e degli interventi da attivare. E possiamo provare a pensare per il futuro ad un  PSR fatto di un insieme di 4-5 misure che rispondono ai principali obiettivi strategici (ad esempio: ricambio generazionale, ambiente e paesaggio, etc..) a partire dalle quali costruire le strategie territoriali di sviluppo”.


I prossimi step – “Il percorso virtuoso che è stato attivato per la concertazione del bando sui PIF – conclude Pascucci , deve continuare anche nella fase di attuazione: è necessario il costante confronto per poter correggere prontamente eventuali punti problematici non individuati in precedenza. Così come sarà necessario un costante monitoraggio dell’andamento procedurale, oggettivamente complesso, ad evitare criticità e blocchi sui tempi di realizzazione dei PIF”. 


Firenze