VOLTERRA – In cucina il cuoco, di origine volterrana, Antonio Geri del ristorante La Rina 1928 di Cecina e una brigata composta da trenta detenuti del carcere di Volterra (Pisa).
A cena, decine di ospiti che con la loro partecipazione contribuiranno al progetto della Fondazione Casa Marta per la costruzione di una struttura pediatrica che possa accogliere, insieme ai familiari, i bambini che necessitano di cure palliative e assistenza di medici e infermieri formati dall’Ospedale Meyer di Firenze. Una serata di convivialità e solidarietà che vedrà ospite d’onore una delegazione della Fondazione Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Il prossimo 16 dicembre alle 20 tornano nel carcere di Volterra, dopo lo stop pandemico, le ‘Cene Galeotte’ in versione invernale. Le cene sono un momento di incontro e socialità, all’insegna dei buoni sapori, che aprono le porte del carcere per valorizzare l’esperienza della casa di reclusione di Volterra come luogo di integrazione e solidarietà e punto di riferimento per percorsi rieducativi efficaci che possano permettere ai detenuti di intraprendere nuove strade professionali. Oltre 15mila persone negli scorsi anni sono entrate, dal 2006, nel Carcere di Volterra per partecipare alle Cene galeotte, il progetto ideato dalla direzione della stessa Casa di reclusione e realizzato in collaborazione con Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore si Scioglie.
I percorsi di apprendimento in cucina, anche in collaborazione con il locale istituto alberghiero, hanno permesso a oltre 40 detenuti di trovare un impiego in ristoranti e strutture esterne, a pena terminata o attraverso l’art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere. Fra le diverse ed innovative attività c’è anche l’orto: uno spazio dove toccare con mano i frutti del lavoro della terra, che spesso finiscono nelle ricette di pranzo e cena dei detenuti. Una cena importante, non solo per il buon cibo e l’occasione particolare, ma anche perché il ricavato della cena andrà a sostenere un’iniziativa speciale: l’hospice per bambini Casa Marta a Firenze, un luogo dove i bambini che necessitano di cure e le loro famiglie potranno trovare accoglienza.
Quella di Casa Marta è un’idea nata dalla Fondazione Casa Marta e dalla sua presidente Benedetta Fantugini, che ha avviato il progetto in memoria della sua bimba scomparsa a soli 9 mesi. La prima pietra di Casa Marta è stata posata a luglio scorso e, al momento, sono in corso i lavori di ristrutturazione, resi possibili grazie anche a un finanziamento della Fondazione CR Firenze, partner del progetto, ma sono ancora tanti i fondi necessari per poter aprire entro il 2024.
“Assistiamo ad un grande entusiasmo da parte di tutta la struttura e dei detenuti coinvolti – spiega la direttrice del carcere Maria Grazia Giampiccolo – le cene galeotte hanno sempre avuto questo valore forte di aprire le porte del carcere per farlo diventare un luogo di inclusione e di azioni costruttive: dobbiamo fare tutto il possibile affinché la Fortezza continui ad essere, come prevede la Costituzione, un luogo di recupero e reinserimento sociale delle persone e le Cene galeotte, in questo senso, sono un esempio virtuoso: siamo orgogliosi e commossi di poter contribuire, con questa cena, al progetto Casa Marta dedicato ai piccoli che affrontano gravi malattie e che potranno trovare, insieme alle loro famiglie, cure e conforto”.
Le prenotazioni per partecipare alla Cena Galeotta saranno aperte fino al 10 dicembre (0588-87257 – info@volterratur.it ).