Danza e teatro per “Teatri di confine” a Pistoia. Venerdì 11 aprile i riflettori si accenderanno al Piccolo teatro Mauro Bolognini con un doppio appuntamento dedicato ai testi di Tim Crouch messi in scena dall’Accademia degli Artefatti nella traduzione di Pieraldo Girotto e per la regia di Fabrizio Arcuri.
Pomeriggio dedicato a Shakespeare Alle 18.30 si fanno largo ‘I Banquo’, spettacolo tratto dal ‘Macbeth’ di William Shakespeare, parte di un più ampio progetto di rivisitazione di luoghi shakespeariani attraverso le voci dei personaggi minori. Ritroviamo così Banquo (Enrico Campanati), testimone inutile, ucciso e messo a tacere che, nella sua nuova forma di fantasma, ricompone i segni di una violenza inflitta a lui, al suo Re e al suo intero paese. Nel rivivere il passato però, le cose non sembra che potessero andare diversamente da come sono andate. L’unica alternativa era farle fare a qualcun altro, passando così dal ruolo di vittima a quello di carnefice sporcandosi le mani di sangue. Ecco dunque la questione: in un’eterna storia di brama di potere, in cui Macbeth e Signora sono solo dei passeggeri, nella stessa situazione come si sarebbe comportato un altro? Banquo al posto di Macbeth, cosa avrebbe fatto? E uno spettatore al posto di Banquo? Il potere, quindi, chi logora veramente?
Fiordipisello in cerca di parole Alle 21 la scena passa a ‘Io, Fiordipisello’ con Matteo Angius e Fabrizio Arcuri che esordiscono così: «Avevo qualcosa da dirvi di importante… ecco adesso l’ho dimenticata… tornerà». Un personaggio non può dire quello che vuole e il problema nasce quando l’autore non gli fa dire niente anche se lui ha un sacco di cose da dire. A Fiordipisello, protagonista di questa perfomance, non mancano però le parole, ma gli attori della storia di cui è autore. Non gli resta quindi che coinvolgere gli spettatori e capire chi è legittimato a dire cosa e come.