Dopo Venezia, Roma e San Gimignano l’imposta di soggiorno arriva a Siena. Quindici articoli ne definiscono tutti i dettagli che saranno approvati il 13 dicembre in Consiglio Comunale.  

A chi è rivolta l'imposta L’imposta è destinata a chi pernotta nelle strutture ricettive della città, ed è determinata in modo differenziato a secondo della classificazione delle strutture stesse. Può essere applicata fino ad un massimo di sei giorni, anche non continuativi e l’amministrazione comunale può fissare esenzioni in particolari periodi dell’anno. I gestori delle strutture, che dovranno informare i propri ospiti dell’imposta, effettueranno il versamento delle somme riscosse entro il sedicesimo giorno dalla fine di ciascun quadrimestre, entro il 16 marzo, per il periodo che va da novembre a febbraio; entro il 16 luglio, da marzo a giugno; ed entro il 16 novembre da luglio ad ottobre.

Dove finiranno gli introiti In attesa di conoscere l’entità del tributo, che ogni anno sarà fissato dalla Giunta comunale, sono stati resi noti come gli introiti verranno distribuiti. Le risorse, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, andranno a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive e interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali e locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.

I cittadini esenti l regolamento prevede anche delle esenzioni. Sono esenti dal pagamento dell’imposta i minori fino a dodici anni, coloro che devono effettuare terapie presso le strutture nel territorio comunale, i soggetti, uno per paziente, che assistono i degenti, i genitori o gli accompagnatori, al massimo due, che assistono i minori di diciotto anni ricoverati; i portatori di handicap non autosufficienti; tutti gli operatori del settore turistico.