Riparte l’opera di recupero del complesso di San Domenico, l’ex carcere chiuso da venti anni nel pieno centro storico di San Gimignano, grazie alla firma stamani della presa di possesso al cinquanta per cento da parte della Regione Toscana e del Comune di San Gimignano che si riprendono la parte di proprietà della Provincia di Siena, coinvolta nel processo di modifica istituzionale in corso. Primo caso di federalismo demaniale, che nel 2011 portò al passaggio dallo Stato agli enti locali dei circa 5mila metri quadri dell’antico convento divenuto poi struttura detentiva di massima sicurezza, oggi vede ripartire il progetto per farne centro di produzione culturale, artigianale e commerciale al servizio del territorio. Un progetto che in quindici anni, attraverso una serie di fasi con una spesa valutata tra i 17 e i 18 milioni di euro, doterà lo storico centro del senese di un’arena teatrale all’aperto, di un camminamento panoramico sulle mura che lo circondano e punterà anche al restauro della chiesa di SS Annunziata che ne fa parte e al recupero delle zone detentive.
La visita «Il passaggio odierno – ha dichiarato l’assessora regionale alla cultura Sara Nocentini in visita al San Domenico accompagnata dal sindaco Giacomo Bassi, dall’assessora comunale alla cultura Carolina Taddei e dal professor Perluigi Sacco, direttore della candidatura per Siena capitale europea della cultura – consente di dare concretezza ad un progetto importante, perfettamente inserito nei piani regionali che individuano gli investimenti culturali quali asse strategico per far ripartire le economie locali». San Gimignano è già sito mondiale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco, ha proseguito l’assessora, ed è cuore della cultura toscana. «Il progetto di recupero dell’ex carcere punta ad aumentare la qualità della vita dei cittadini e la fruibilità dei beni culturali – ha concluso Nocentini –. E si rapporta anche col progetto di Siena capitale della cultura 2019 su cui anche la Regione sta investendo molto. Per questo, al di là del risultato finale, il pacchetto Siena godrà da parte della Regione del riconoscimento di progetto pilota innovativo per lo sviluppo dell’economia del territorio a partire dal motore culturale».
Cresce la partecipazione «Con l’incremento della partecipazione nell’assetto societario – ha sottolineato il sindao Bassi – cresce in ugual misura la voglia di dar corso al progetto esecutivo che sarà reso noto nelle prossime settimane. Crediamo fermamente nella sfida di dimostrare che qui si può far nascere un’industria culturale in grado di creare occupazione e redditività attraverso un’offerta culturale esclusiva. Ringrazio l’assessore Nocentini e la Regione Toscana – ha precisato Bassi – per la sensibilità dimostrata e per la disponibilità a intraprendere insieme questo cammino di valorizzazione». «Questo luogo ha anche un valore simbolico – ha aggiunto Pier Luigi Sacco -. Tutta la sperimentazione che stiamo portando avanti come Siena capitale credo che in un luogo come questo possa trovare una realizzazione eccezzionale. Quest’area ha tutte le carte in regola per diventare un centro di rilevanza europea».