FIRENZE – Prevedere misure specifiche per i soggetti che vogliono avviare un’attività produttiva o riorganizzarne una esistente nei territori dei comuni montani e dare incentivi economici per svolgere attività finalizzate sia alla cura e custodia dei luoghi sia di carattere sociale in favore delle comunità locali di riferimento.
Lo stabilisce la nuova legge regionale a sostegno delle aree montane, approvata questa mattina, mercoledì 23 febbraio, dal Consiglio regionale e illustrata in Aula da Ilaria Bugetti (Pd), presidente della commissione Sviluppo economico. L’atto è stato elaborato dal capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli, insieme al consigliere Mario Puppa (Pd), e emendato in commissione dai gruppi di opposizione. La nuova legge regionale è stata approvata con 33 voti a favore e il voto contrario di Forza Italia.
“Si tratta di interventi – ha detto Bugetti – per contrastare lo spopolamento, rivitalizzare e riqualificare il tessuto sociale ed economico, dando priorità ai comuni montani, caratterizzati da maggiore disagio socio-economico e criticità ambientali, con l’obiettivo di perseguire una sempre più efficace valorizzazione delle risorse territoriali, promuovere la coesione sociale e la sostenibilità ambientale”.
Tra le modifiche sostanziali della legge, viene tolto come criterio di partecipazione al bando, la collocazione dell’impresa all’interno dei comuni facenti parte dell’Unione di Comuni. Poi, viene allargato il bando alle imprese che si trovano a 500 metri sul livello del mare e non più a 600. Inoltre, tra i criteri di priorità ci sono l’ubicazione della sede operativa in comuni montani, dove c’è una minor presenza di attività produttive e lo svolgimento di attività in ambito commerciale. Riguardo all’importo erogato, è stato ritoccato, portandolo da 30mila a 25 mila euro in 5 anni. La legge disciplina anche gli elementi che portano alla revoca totale dei contributi dove non ci sia l’attuazione o il rispetto degli impegni presi e si parla di revoca totale sia per la mancata realizzazione del progetto presentato, sia per il venir meno dei requisiti previsti che per la mancata adozione di provvedimenti in materia di tutela e salute dei lavoratori e di sicurezza sul lavoro.
L’atto prevede anche un contributo aggiuntivo pari al 20 per cento per le imprese che stipulano con il Comune una sorta di patto per far sì che siano svolti alcuni compiti per la tutela del territorio in ambito forestale, ma anche la cura del territorio o attività sociali in favore del comune stesso. Infine, si dà alle imprese che già operano su quei territori la possibilità di stipulare con il comune patti di territorialità e di ottenere un contributo a fondo perduto di 15mila euro in 5 anni, questo per sostenere anche il mantenimento delle imprese esistenti.