«Sesto Fiorentino ha dato un chiaro segnale: non accettiamo imposizioni dall’alto». Sono state queste le prime parole da neo-sindaco di Sesto Fiorentino di Lorenzo Falchi, candidato di Sinistra Italiana, dopo aver battuto al ballottaggio Lorenzo Zambini (Pd). «Ci faremo sentire legittimamente, ma non abbassando la testa. Ringrazio i cittadini veri che ci hanno sostenuto nelle nostre battaglie, fatte di non frasi spot, ma di volontà di convincere con contenuti veri attraverso il ‘porta a porta’», ha aggiunto Falchi.
Le priorità del nuovo sindaco di Sesto «C’è tanto da lavorare ma sono convinto che Sesto Fiorentino può rinascere e dire la sua concretamente – ha detto ancora il primo cittadino, a caldo, dopo la sua elezione -. Il risultato del Pd? Testimonia semplicemente che la politica non si fa chiusi nei palazzi, ma in mezzo alle persone. Lo abbiamo sempre detto durante la campagna elettorale: si è reciso un rapporto forte tra la città e le istituzioni. Sono rimasti insensibili a ciò che si è mosso in città, a quello che e’ stato detto».
Il Pd di lecca le ferite «Ho portato al nuovo sindaco gli auguri di buon lavoro. Si fa così quando si perde». Lorenzo Zambini, il candidato sindaco scelto dal Pd, fermo al 35% nel ballottaggio contro Lorenzo Falchi, nei minuti immediatamente successivi alla sconfitta parla di una campagna elettorale «non bellissima, perché giocata su un unico tema: il termovalorizzatore. Su questo fronte ho puntato sull’onestà, sul racconto della verità, perché ritengo e riteniamo che ricostruire un rapporto di fiducia tra noi e i sestesi doveva essere il nostro primo obiettivo per governare una città complessa e con diverse problematiche. Siamo partiti da li’, ma questo punto non ha pagato». Ma quanto ha pesato per Zambini quasi un anno di commissariamento cittadino? «Finalmente si chiude questa pagina, non ce lo meritavamo – ha concluso l’ex candidato sindaco del Pd – Ora però ritorna la politica dentro il Comune e una dialettica sana tra maggioranza e opposizione».