«Altri due anni così non sono sostenibili per la città: Fanfani faccia una scelta ed esca dal silenzio». I rappresentanti del Pdl si riuniscono agguerriti contro il forte disagio che sta colpendo Arezzo: il caso Cadla, il degrado cittadino in Piazza Giotto, le contraddizioni della politica turistica della città, le polemiche sulla canapa di Icastica e le vicende collegate al Bilancio comunale approvato per un soffio, la gestione delle aziende partecipate, Ztl , Imu e Tasi. Tanti punti all’ordine del giorno nella conferenza stampa indetta stamani dal capogruppo del Pdl Francesco Francini con Alessio Mattesini, vicecoordinatore regionale dei giovani di Forza Italia e Roberto Bardelli, consigliere comunale del Popolo della Libertà.
Solidarietà ai lavoratori in difficoltà «Prima di tutto- esordisce Francini – e prima delle polemiche, la nostra solidarietà va ai 200 lavoratori della Cadla e agli imprenditori Giannetti, con l’augurio che questa situazione critica si risolva al più presto. Invitiamo le istituzioni interessate ad un intervento tempestivo: sosteniamo questa azienda storica e queste 200 famiglie aretine». La crisi colpisce Arezzo così come la gestione politica della città. Questo è il cuore dell’intervento dei rappresentanti Pdl e il senso del profondo disagio avvertito dai cittadini. Il Pdl parla di una città in difficoltà, ormai «senza una guida».
«Dal sindaco solo un silenzio assordante» «Partiamo dall’ultimo consiglio comunale. – dice Francini- Nove ore di Consiglio per deliberare sul piano triennale delle opere pubbliche, che prevede purtroppo solamente quattro scarsissimi milioni di euro. Nove ore per una pratica che nella normalità avrebbe richiesto poco meno di un’ora di discussione, e in questo caso piena di errori materiali negati fino all’evidenza. Tanto tempo perso ma, al di là di questo, la questione più preoccupante, è stato il silenzio del sindaco per tutto il tempo. Un silenzio assordante che rafforza la nostra certezza che non è più interessato ad amministrare. Qui bisogna riconoscere che la città è senza guida e allora è inevitabile che i problemi vengano fuori».
La canapa di Icastica Di polemiche e disagi negli ultimi tempi la città è stata piena. Una delle più sentite quella della “canapa di Icastica”, l’opera d’arte voluta e realizzata dal Comune in occasione della kermesse d’arte contemporanea Icastica, poi distrutta per volere del Sindaco Fanfani solo qualche giorno fa. «Il primo intervento che abbiamo sentito dal sindaco negli ultimi mesi è stato sulla canapa e il suo decespugliamento – continua Francini – ovvero, la distruzione di quella che il suo assessore Macrì ha qualificato come un’opera d’arte». Anche i cittadini i merito all’accaduto qualche domanda se la sono fatta: su come vengano investiti i soldi pubblici e su come si possa distruggere un’opera d’arte, se di arte si parla, dopo aver speso dure parole contro i numerosi atti di vandalismo compiuti ai danni delle icastiche istallazioni di Piazza San Francesco.
«Sulla questione del degrado urbano, bisognerebbe spendere una parola- interviene il consigliere Bardelli – gli episodi di Piazza Giotto, del bidet nella fontana e dei bisogni espletati davanti alla Chiesa hanno fatto infuriare gli abitanti della zona e il silenzio delle istituzioni sta legittimando una rabbia dei cittadini addirittura verso la Caritas». «Io lo dico chiaramente: grazie Caritas, la colpa è dell’amministrazione comunale che ha dimenticato tante parti della città e piazza Giotto è una di queste- insiste Francini-. Un luogo frequentato da persone bisognose dovrebbe essere il luogo più bello di Arezzo e invece la piazza è tenuta malissimo e una situazione tale genera malumore verso chi malumore non lo merita. A noi consiglieri comunali la gente ci ferma e chiede: ma cosa state facendo? C’è un’esigenza di risposta che emerge, un’ansia direi. Mancano meno di due anni alla fine del mandato, qualcosa si può fare, se il sindaco ne ha voglia siamo interessati a discutere, se non ne ha voglia si dimetta».
«Ztl solo per fare cassa» «Parliamo di un altro argomento sul quale vige la regola del silenzio: la Ztl.- esordisce Mattesini – Un’operazione per fare cassa senza un disegno concreto per la pedonalizzazione del centro storico. Sulle partecipate, sempre in silenzio, si privilegiano gli ex sindaci che devono essere collocati da qualche parte e che sono capaci poi di applicare aumenti esosi su ogni tariffa dei servizi che gestiscono. A proposito di salassi, ecco l’Imu con aliquota insostenibile per le categorie catastali D, ovvero proprio le attività produttive che già non se la passano bene. Per non parlare della Tasi dove il Comune, passatemi il gioco di parole, ha applicato il massimo del massimale previsto dalla legge».
«Se non sono più in grado di amministrare la città, tutti a casa» A chiudere la conferenza la valutazione sulle politiche di promozione turistica della città: «Investiamo in grandi eventi come Icastica e poi ci perdiamo nelle cose più elementari – sostiene Bardelli -. Vi spiego: molti turisti mi chiedono: «dove trovo una cartina di Arezzo?» «Negli uffici turistici del centro» rispondo io. Quando invece scopro che non ce n’è nemmeno l’ombra. Ecco una dimostrazione spicciola di come le tante parole spese sul turismo siano sempre più avanti dei fatti. Se non sono più in grado di amministrare la città, anzi non lo sono da tempo, proporrei una soluzione cinematografica: Tutti a casa».