«Non stiamo parlando di un tema astratto, la crisi ha morso anche in Toscana». Gianni Anselmi, presidente della commissione sviluppo economico, ha aperto i lavori di presentazione della ricerca commissionata a Irpet “Il fenomeno dell’usura e del sovraindebitamento in Toscana”, nella sala delle Feste di palazzo Bastogi a Firenze. «Famiglie e imprese sono state colpite» conferma Anselmi, che indica l’aumento del rischio povertà in Toscana riferendosi ai numeri che emergono dalla ricerca: «Tra il 2008, anno della crisi, e il 2016, la percentuale degli individui che sperimentano gravi forme di disagio è passato da poco meno del 4 al 7 per cento».
Le persone al centro L’incremento delle situazioni di disagio sociale «con famiglie che non sono ancora oltre la soglia di povertà, ma a rischio di toccarla, e anche con l’incremento di famiglie in povertà ufficiale secondo i dati Istat» conferma una situazione che richiede «strumenti di intervento ancora più capillari e in grado di assicurare non solo assistenza, ma anche un circuito di economia attiva. Povertà e situazioni di disagio non devono indurre a marginalità e a esclusione» afferma ancora Anselmi, che ricorda la presentazione, avvenuta pochi giorni fa da parte dell’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, del «Piano di intervento sulla povertà, con risorse ingenti stanziate, 120 milioni di euro nel triennio 2018-2020, orientato su interventi di varia natura», nel quadro degli «indirizzi di attuazione del reddito di esclusione». La Toscana dovrà essere «teatro speciale» per gli strumenti di politiche integrate, che vanno oltre il sostegno al reddito. C’è bisogno di politiche sostenibili per la crescita, cominciando dalla necessità di qualificare l’occupazione. «Bisogna mettere in campo politiche di intervento senza diminuire quelle per la crescita – ripete – ricordando l’importanza di sviluppo, occupazione, formazione professionale, lavoro, occupabilità: le persone devono rimanere al centro della nostra azione».
Formazione e informazione Dentro questa lettura c’è tutta l’importanza dell’incontro di oggi per cui Anselmi ringrazia in particolare la vice presidente Ilaria Bugetti, ma anche tutte le strutture della seconda Commissione consiliare che hanno lavorato per la riuscita. Un momento di riflessione con cui il Consiglio regionale, muovendo dagli strumenti normativi in campo, cerca di dare risposte alle criticità attraverso «una maggiore diffusione e consapevolezza», ma anche creando un punto di scambio dove far incontrare i soggetti coinvolti e chiamati in causa dalla stessa normativa. Nel parterre di interventi il direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti, cui è affidata proprio la presentazione della ricerca che mette a fuoco, ricorda ancora Anselmi, «la necessità di diffondere la conoscenza di strumenti e procedure che famiglie e imprese hanno a disposizione per confrontarsi su questo particolare fenomeno». Serve promuovere una «reticolarità di scambio di informazioni e di linee di indirizzo tra le varie istituzioni e i soggetti che sono coinvolti». «Serve informare i cittadini e formare tutti gli operatori, quindi creare un tavolo di coordinamento: è già previsto dalla normativa regionale, che però non è applicata nella sua totalità. La Regione deve coordinare questo tavolo – ha puntualizzato Ilaria Bugetti, vicepresidente segretario della commissione sviluppo economico -. Alla base dell’approfondimento della ricerca commissionata a Irpet c’è la situazione che ci preoccupa e che ci ha spinto a ricostruire un quadro regionale degli strumenti a disposizione, per lavorare e per stare più vicino possibile a chi è in difficoltà».