La Toscana nella morsa della crisi. Un tempo isola Felix d’Italia, oggi risente forse più di altri territori della recessione del Paese, almeno sul versante dei redditi da lavoro dipendente e pensione. Lo dice l'Istituto di ricerche Ires che segnala una particolarità tutta regionale: «i redditi dei toscani faticano a riallinearsi all'inflazione, gravati anche da un carico fiscale che ne peggiora le performance». Il che si traduce con l'impoverimento delle famiglie e la difficoltà di avere una domanda interna che possa trainare gli investimenti e lo sviluppo.

Gli incontri della Cgil È quanto sintetizzato da Fabio Giovagnoli presidente di Ires Toscana nel presentare l'analisi su potere d'acquisto di salari e pensioni, illustrata oggi a Serravalle Pistoiese ed oggetto di un dibattito organizzato da Spi Cgil Toscana nell'ambito della rassegna estiva “Cgil Incontri”.

«Servono investimenti pubblici e privati» La crescita può arrivare – ha spiegato Giovagnoli  – solo con gli investimenti; quelli pubblici per dare il via alle grandi opere, le infrastrutture ma soprattutto quelli privati creando le condizioni perché si torni ad investire nel territorio predisponendo ad esempio, aree attrezzate, logistica, i servizi, banda larga. Altro capitolo importante quello della “green economy” su cui puntare per lo sviluppo armonioso e compatibile.

L’inflazione «mangia» le pensioni Secondo gli ultimi dati Istat – presentati nell'indagine –  il costo per gli affitti in Italia è cresciuto in un anno del +6,4%; +5,9% la spesa per i trasporti e + 2.8 % la spesa per l'acquisto dei beni alimentari. A farne le spese per primi, sono le fasce deboli della popolazioni, in primis i pensionati. I dati confermano come l'inflazione stia corrodendo il potere d'acquisto dei salari e stia “mangiando” il valore delle pensioni, ha detto nel suo intervento la segretaria toscana dello Spi, Daniela Cappelli: “In Toscana sono 1 milioni 17mila le pensioni pagate e l'importo medio di queste pensioni è di 762 euro. Con l'attuale costo della vita, è chiaro, che il “rischio povertà” per tanti anziani è purtroppo una realtà”.

Più equità e esenzioni per redditi bassi Per arginare la situazione e tutelare i più deboli lo Spi, insieme a Fnp Cisl e Uilp Uil,  – ha ribadito Daniela Cappelli – torna a chiedere al Governo equità sul fisco e sui tagli con esenzioni per i redditi da pensioni più bassi. Lo Spi Toscana chiede che sia rivista anche l'IMU perché la tassazione sia legata al reddito così come chiede l'attuazione di una patrimoniale perché “i soliti noti hanno già dato abbastanza”.