E’ deflazione in Italia anche sulla tavola, con i prezzi dei beni alimentari in calo dello 0,2 per cento annuo e crolli veri e propri per frutta (-7,8 per cento) e verdura fresca (-3,4 per cento). Un quadro che riflette la debolezza persistente della domanda interna, con i consumi in caduta libera e una contrazione della spesa per il cibo che ormai va avanti da 13 trimestri consecutivi. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat diffusi oggi. Dall’inizio della crisi, un italiano su due (54 per cento) è passato a prodotti più economici nel carrello alimentare, con una caduta degli acquisti per la tavola del 13 per cento circa in sei anni -osserva la Cia-. Le famiglie tagliano il superfluo ma anche lo spreco, approfittano di sconti e promozioni che oggi riguardano un terzo dei prodotti sugli scaffali e soprattutto ricorrono ai discount il doppio delle volte ma per comprare la metà dei tempi pre-crisi. La conseguenza è che, anche nel primo semestre 2014, nonostante la flessione dei prezzi al dettaglio, lo scontrino alimentare degli italiani si è ulteriormente accorciato dell’1,4 per cento -evidenzia la Cia- con una riduzione più marcata soprattutto per latte e formaggi (-4,6 per cento); uova (-3,4 per cento); ortofrutta (-1,3 per cento); acqua minerale (-2,4 per cento).