Cadla e 2G, 800 persone in cassa integrazione da venerdì. Nessuna speranza per i lavoratori del magazzino Cadla dopo l’ultimo incontro con la proprietà. Conad intanto ha escluso dalle trattative 13 negozi 2G per i quali sono in corso nuove trattative con altri gruppi. Dall’1 agosto chiudono gran parte dei punti vendita, mentre già a luglio lo stipendio dei lavoratori era stato ridotto. E venerdì è in programma il vertice in Regione Toscana con l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini.
Dramma infinito Continuano le trattative nelle stanze di Confcommercio per salvare il salvabile. È già attivata la richiesta di cassa integrazione con decorrenza dal primo agosto per tutti i dipendenti Cadla e 2G, 800 persone. Per gli addetti dei negozi del gruppo 2G che passeranno a Conad Umbria, solo 8 e non 10 come si pensava nei giorni scorsi, tutti situati nell’area geografica dove insiste il gruppo della grande distribuzione, dovrebbe trattarsi di un breve periodo, in attesa della riassunzione da parte di Conad. È al vaglio anche l’ipotesi di apertura di alcuni punti vendita anche dopo il primo agosto ma al massimo, non oltre la metà del mese.
13 negozi fuori dal giro Conad Restano dunque 13 punti vendita 2G fuori dalle trattative Conad, per i quali è stata avviata dalla proprietà una trattativa individuale. Voci di corridoio parlano di contatti «importanti» con nuovi acquirenti. In ogni caso, sia con Conad che con altri soggetti si tratterà non di cessione ma di affitto di ramo d’azienda.
A luglio pagato solo l’80% dello stipendio Ai lavoratori, intanto, verrà versato circa l’80% del dovuto, con un forfait di mille euro per gli addetti a tempo pieno. La parte insoluta confluirà nel concordato. Il gruppo Giannetti non garantirà in busta paga la somma derivante dalle detrazioni del modello 730 (mutui e quant’altro), in pagamento a luglio. Per il magazzino Cadla, il futuro appare buio. I 197 dipendenti attendono solo il concordato e l’arrivo del commissario.