FIRENZE – La crisi economica morde la Toscana con sessanta tavoli aperti, 22 casi risolti, 9 in transizione, vertenze che coinvolgono 14mila 700 lavoratori. Questa la fotografia mostrata, da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro del presidente Eugenio Giani, in commissione Sviluppo economico.
Fabiani ha spiegato la scelta della Regione di estendere il lavoro di gestione delle emergenze anche all’attività di prevenzione delle crisi o di accompagnamento verso il futuro, con il rilancio di un’attività produttiva e i successivi processi di reindustrializzazione. “Le attività di prevenzione e di rilancio dell’attività produttiva hanno fatto aumentare il numero dei tavoli aperti presso la Regione. Restano, infatti, aperti anche i casi che consideriamo risolti perché una vertenza non finisce mai e dobbiamo monitorare aziende che hanno attraversato momenti di difficoltà”.
Nel merito, il consigliere ha ricordato la crisi di Backaert di Figline che ha visto una parziale soluzione con l’assunzione da parte di Laika di molti lavoratori. “Il potenziamento del sito produttivo storico di Laika ha determinato un incremento anche di traffico. Regione toscana ha seguito quel sito, riorganizzando il servizio di trasporto pubblico locale e lavorando ad un accordo di programma con comune ed azienda per fare investimenti per adeguare le infrastrutture dell’area in termini di viabilità e parcheggi”.
Un altro esempio citato è quello del panno del Casentino. “Abbiamo affrontato una situazione complessa di stallo – ha detto – in cui era precipitato l’immobile e che aveva determinato l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo verso la fine di una produzione plurisecolare di produzione”. “Anche qui – aggiunge Fabiani – continua il lavoro di monitoraggio della Regione perché quell’azienda ha bisogno di un processo di rilancio”.
Il consigliere ha parlato poi dei casi in transizione, in movimento nei quali ancora non c’è stato un approdo definito come ad esempio la vertenza Ex Alival a Ponte Buggianese in provincia di Pistoia. “Dopo mesi di una trattativa serrata – ha detto – si è arrivati ad un accordo con tutte le sigle sindacali e adesso c’è un lavoro per tentare la reindustrializzazione del sito; su questo fronte c’è la disponibilità di Lactalis di farsi carico in quota parte di questo processo”.
Tra i casi in transizione c’è ancora Beckaert, sulla quale “l’attività della regione non si è fermata né sui 110 lavoratori licenziati, solo 24 dei quali sono ancora da ricollocare” e nemmeno “sul processo di reindustrializzazione dell’area”. Tra le crisi aperte più significative per il numero dei dipendenti coinvolti, Fabiani ha ricordato quelle della “siderurgia a Piombino, Massa Carrara, in particolare con Sanac, e il caso della ex GKN di Campi Bisanzio, oggi QF, per la quale la Regione sta portando avanti un’iniziativa di scouting pubblico per la ricerca di nuovi investitori”.
Per rispondere alle domande dei consiglieri Fabiani ha ricordato gli elementi positivi e di tenuta del territorio “22 sono casi risolti positivamente” e questo “avviene perché c’è un’impresa, c’è stata una reazione del tessuto imprenditoriale, noi prepariamo le condizioni che incentivano l’arrivo di un player industriale”. “Alcuni di questi casi sono state vertenze anche dure poi risoltesi con successo, un esempio su tutto la Oma, acquisita dal gruppo Laer”.
Riguardo agli strumenti di sostegno di progetti di workers buyout il consigliere ha citato l’IVV di San Giovanni Valdarno mentre sull’acquisizione della Handling di Toscana aeroporti “è stato sottoscritto un buon accordo – ha detto – che tutela tutta la forza lavoro adesso c’è la messa terra di quell’accordo”. “Sulla Ex Gkn la Regione sta facendo uno scouting pubblico e ieri c’è stata una verifica tecnica di una proposta di reindustrializzazione per produrre pannelli fotovoltaici”.