SIENA – Vieni a lavorare in edilizia. Si chiama così la campagna di sensibilizzazione, la prima nella sua storia, sul tema del lavoro promossa da Ance Siena per combattere quello che il presidente Giannetto Marchettini definisce «il paradosso dell’edilizia, il cui forte sviluppo è minacciato dalla mancanza di lavoratori. La crescita, grazie al PNRR, ai ‘bonus’ 110% e 90%, hanno prodotto nel comparto un rimbalzo fino ai livelli antecedenti la crisi del 2008. Tuttavia, per tanti nuovi cantieri che nascono, mancano operai generici e tecnici specializzati. Uomini e donne, perché lavorare in questo settore oggi non vuol dire solo sicurezza, giuste remunerazioni e fatica; molti settori, dall’edilizia acrobatica, al restauro ed altri, offrono interessanti occasioni alla manodopera femminile».
Una campagna che coinvolge tutto il territorio dal nord al sud della provincia, e che invita a contattare, tramite un messaggio whatsapp al 388.8388742, i responsabili dell’Associazione nazionale costruttori edili di Siena per conoscere le opportunità nelle imprese associate.
I dati della Cassa Edile, infatti, evidenziano ad oggi 1130 nuovi cantieri privati, rispetto ai 916 dello stesso periodo dell’anno precedente; 522 imprese in provincia, con un incremento del 7,44% rispetto all’inizio dell’anno, 2.200 operai occupati al 30 giugno, +12,29% rispetto al 2020. Ma non va tutto bene perché, aggiunge Marchettini, «il nostro mercato ha esaurito le risorse nonostante l’importante sostegno fornito dai lavoratori immigrati. Ecco perché, tanto più in un momento in cui lo scenario provinciale beneficia di un forte sviluppo grazie ai progetti delle amministrazioni locali, investiamo in questa campagna a tappeto nel territorio per raggiungere e convincere nuovi lavoratori. L’altra azione riguarda le collaborazioni e partnership di Ance Siena con enti e associazioni che possono condividere il nostro impegno».
Le figure che mancano
Lunga la lista delle figure che scarseggiano, non solo generici e specializzati, «ma anche periti e ingegneri – precisa Marchettini -. Con una soluzione non immediata, perché occorre mettere in conto i tempi della formazione». La penuria di addetti rischia di limitare la ripresa. Per tanti cantieri aperti, che per rientrare nei benefici dovranno essere conclusi entro i termini, molti sono fermi sulla scrivania delle nostre imprese edili. «È chiaro che in presenza di vincoli temporali, con una domanda così alta e senza manodopera, non riuscire a dare soddisfazione a tutte è eventualità reale».
L’altro paradosso, aggiunge il presidente Marchettini, «è l’incoerenza fra la disoccupazione, che resta alta, e la nostra richiesta disattesa di lavoratori. Con il sostegno di questa nuova campagna, ci muoviamo attraverso la Scuola Edile. Va spiegato a tutti che il lavoro edile è molto cambiato negli anni, ha una qualificazione maggiore». «Il problema – conclude Marchettini – è della massima rilevanza. Gli effetti negativi non saranno solo per le imprese ma per l’intera provincia. L’edilizia è una motrice dell’economia. Genera ricchezza reale che rimane sul territorio e muove una filiera tale da consentire una ripresa forte e duratura».