Nel 2016 rallenta la fase espansiva del credito rispetto all’anno precedente. Soprattutto i prestiti alle imprese (-0,8%). Lo rileva lo studio di Unioncamere Toscana nell’ultimo numero di Impresa Toscana. “Dopo un graduale recupero dei flussi erogati a partire dall’ultimo trimestre del 2015 ed aver raggiunto il +1,0% nel periodo aprile giugno 2016, successivamente si evidenzia una frenata, chiudendo l’anno (2016) con una “crescita zero”. Tornano a diminuire, in particolare, i prestiti alle imprese che erano tornati in positivo all’inizio del 2015, mentre prosegue su buoni ritmi l’andamento dei prestiti alle famiglie (+2,7%)”.
La flessione dei prestiti alle imprese riguarda tutti i principali ambiti del sistema economico, raggiungendo tuttavia un’intensità più elevata nelle costruzioni (-3,6%), in continuità con una crisi pluriennale che appare non avere sbocco positivo nell’immediato. Risultati negativi anche nel manifatturiero e nei servizi (-2,0% in entrambi i casi), ed in calo anche l’aggregato residuale «altro» che include, in particolare, l’agricoltura e l’estrattivo (-1,7%).
La vera novità della seconda metà del 2016 è data dalle criticità registrate per le aziende medio grandi (-0,8% nel IV trimestre), cui si aggiungono le difficoltà da tempo riscontrate per le piccole imprese (-2,2%), in particolare per le artigiane (-2,4%), che non conseguono un risultato positivo dall’inizio del 2010. Lo scenario non entusiasmante rilevato sul fronte dei prestiti è peraltro maturato in un contesto che non mostra peggioramenti né in termini di qualità del credito erogato né dei tassi di interesse praticati alla clientela da parte degli intermediari creditizi.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il tasso di decadimento (esposizioni passate a sofferenza rettificata, in rapporto ai prestiti in bonis in essere all’inizio del periodo) [fig. 1] relativo alle imprese si è infatti attestato in Toscana al 4,5% nel corso del IV trimestre 2016, facendo registrare un leggero miglioramento rispetto alla fine dell’anno precedente (4,8% il dato del IV trimestre 2015) ed un recupero più marcato rispetto ai valori di fine 2013, allorché aveva sfiorato il 6%. Il dato complessivo risulta tuttavia in peggioramento fra le piccole imprese, il cui tasso di decadimento si attesta al 5,1% dal 4,4% di un anno prima e dall’1,4% del primo trimestre 2008. A livello settoriale l’indicatore in questione risulta inoltre in peggioramento per le costruzioni (tasso 13,2% nel IV trimestre 2016), mentre la situazione risulta relativamente stabile per il manifatturiero e per i servizi.
Sempre sul fronte della qualità del credito, risulta poi in miglioramento l’indicatore relativo al livello dei crediti deteriorati [fig. 2], dal momento che il dato toscano di fine 2016 relativo alle imprese (11,3%) è inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2016. In termini settoriali, a differenza di quanto rilevato per il tasso di decadimento, il quadro è in miglioramento per le costruzioni (dal 21,8% del III trimestre 2016 al 19,6% di fine anno); guadagnano inoltre qualcosa anche i servizi (dall’11,7% all’11,1%), mentre restano stabili le attività manifatturiere
(6,9%). Un piccolo ridimensionamento dei crediti deteriorati si registra infine anche per le famiglie, che chiudono al 4,1% rispetto al 4,4% maturato fra luglio e settembre 2016.
Tutto questo in una fase di discesa dei tassi d’interesse applicati, sebbene resista un ampio il gap fra quelli applicati alle piccole (7,8%) ed alle medio-grandi (4,4%), con una forbice di quasi 3 punti percentuali e mezzo che si è anzi progressivamente ampliata nel corso degli ultimi anni (tale differenziale era di poco superiore ai due punti percentuali nel 2008).