VOLTERRA – Il consiglio comunale in seduta straordinaria, che si è tenuto a Volterra (Pisa) con al centro il nuovo piano industriale e riorganizzativo presentato dalla Cassa di Risparmio di Volterra, si arricchisce di un nuovo colpo di scena.

In primis, l’assenza del presidente della Cassa Alberto Mocchi e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra Roberto Pepi, che hanno declinato l’invito del sindaco Giacomo Santi a partecipare all’assemblea attraverso due lettere, motivando l’assenza con il fatto che un consiglio comunale, quindi la politica, non può occuparsi delle vicende di un’azienda privata come la banca.

Poi, a seduta consiliare quasi conclusa, ecco arrivare nella sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori il presidente della Fondazione Roberto Pepi, che ha chiesto la parola, ribadendo che “in una vertenza sindacale le ‘intrusioni’ sono inopportune e dannose”. Poi, il presidente della Fondazione Crv (che detiene il 75% delle quote di CaRi Volterra) ha voluto rimarcare alla platea alcuni concetti: “La Cassa di Risparmio di Volterra è un ente che esiste ancora, quando basta guardarsi intorno e vedere cosa è accaduto a altri istituti di credito toscani. Una banca che ha fronteggiato da sola la crisi, perché evidentemente è stata ben amministrata. Inoltre è bene precisare a chiare lettere che la banca non vuole ridurre i livelli occupazionali, ma vuole sviluppare un piano di rafforzamento che ha come punto focale l’aumento di capitale, attraverso un’alleanza con soggetti che hanno la nostra stessa visione di banca del territorio. Ci sarà bisogno di tempo, ma l’obiettivo punta eventualmente anche a incrementare i posti di lavoro”.

Dopo Pepi, ecco il sindaco di Volterra Giacomo Santi prendere la parola: “Pepi poteva cogliere l’occasione all’inizio, invece di inviare una lettera dai contenuti fortemente accusatori nei confronti dell’amministrazione comunale. Il consiglio comunale ha dimostrato che non vi è alcuna intenzione di ingerenza, perché è stato un momento di confronto e riflessione anche su aspetti che sono stati presentati con sfaccettature diverse. A mio avviso, la politica non deve tirarsi indietro ma può essere la mano tesa a un ente privato per avviare un percorso. Per quel che potremo fare, ci sarà rispetto e condivisione e le porte del Comune e della sala del consiglio saranno sempre aperte ai vertici della banca e della Fondazione, se vorranno venire a raccontare gli sviluppi della vicenda”.