VOLTERRA – Una vertenza che si è conclusa con una fumata nera e che ora si traduce in due giorni di sciopero per i dipendenti della Cassa di Risparmio di Volterra, il 4 e 11 febbraio, con la mobilitazione proclamata questo pomeriggio dalle sigle sindacali.
I sindacati snocciolano alcuni dei motivi dello sciopero, fra cui “l’aver cancellato il contratto integrativo aziendale con l’unico intento di mettere in campo una strategia di contenimento dei costi, che porta grave danno per i lavoratori e per il territorio”. E ancora: “Scioperiamo perché la Cassa ha proceduto al recesso unilaterale sull’accordo inerente la previdenza complementare, a appena un anno dalle intese della migrazione sul fondo pensioni aziendale.
E’ rottura tra sindacati e Cassa di Risparmio di Volterra. Sigle pronte a sciopero
Faremo sciopero – proseguono i sindacati – perché il piano di ristrutturazione presentato dall’azienda si pone come obiettivo il riequilibrio del cost-income, tagliando indiscriminatamente i costi sul personale, senza creare i presupposti di un incremento dei ricavi”. Fra i motivi dello sciopero, “la costituzione di un back-office di 50 dipendenti, che ha solo lo scopo di costituire il nucleo di un’imminente operazione di spin-off, ipotesi attualmente allo studio del cda”.