Kit speciale per unzioni fai-da-te, quest’anno, a causa del Coronavirus, a Pistoia per la festa di San Bartolomeo, tradizione che affonda le radici nel Medioevo ed è dedicata in particolare ai bambini, che ogni anno vengono portati da genitori e nonni nella chiesa dedicata al santo, nel centro di Pistoia, per ricevere l’unzione. La tradizionale unzione durante la quale il sacerdote, tracciando una croce con l’olio benedetto sulla fronte dei fedeli, recitando la formula ‘per intercessione di San Bartolomeo apostolo e di Sant’Ubaldo vescovo ti liberi il Signore da ogni male’, quest’anno non ci sarà. Chi vorrà al termine delle celebrazioni potrà prendere una busta con del cotone bagnato nell’olio benedetto, e provvedere di persona.
Il rito risale all’arrivo dei canonici lateranensi dell’ordine di Sant’Agostino, che sostituirono i monaci benedettini nel complesso di San Bartolomeo nel 1433. Fu però nel 1473 che la festa acquisì una dimensione più ricca e solenne quando il cardinale Niccolò Forteguerri, con l’istituzione della Pia Casa di Sapienza, fece dono delle sue proprietà al comune di Pistoia, finanziando anche i festeggiamenti in favore di San Bartolomeo, che a Pistoia tradizionalmente sono sinonimo di festa dei bambini. Ma quest’anno, come spiega Diocesi, la festa, che si articola in tre giornate (dal 22 al 24 agosto), avrà un programma ridotto «a causa della pandemia ed è necessario adottare delle misure speciali perché tutto si svolga in sicurezza». Perciò tutte le messe saranno celebrate all’aperto nel giardino retrostante la chiesa, così pure le preghiere di intercessione.