Cautela e niente allarmismi. «Il rischio che la Concordia stia per distruggersi o stia affondando è nel novero nelle possibilità ma non è una certezza». E’ l’invito che il capo della protezione civile, Franco Gabrielli ha fatto alla stampa nel corso della conferenza stampa dove e' stato presentato il progetto per la rimozione del relitto della Costa Concordia incagliata davanti all'Isola del Giglio dal 13 gennaio scorso. Nel corso della mattinata si era diffusa la notizia di dover intervenire rapidamente nella rimozione del relitto perché la nave si sta inabissando. «La nave così com’è – ha sottolineato Gabrielli – rappresenta comunque un danno per l'ambiente. Anche se i dati sono confortanti siamo consapevoli che più passa il tempo più c'e' un pericolo. Il 31 agosto e' il termine entro il quale non sarebbe piu' possibile il recupero. Siamo confortati, comunque, dal fatto che da qui al 31 agosto ci saranno condizioni meteo marine favorevoli. La nave non costituira' piu' un problema solo nel momento in cui la vedremo allontanare dalla costa del Giglio».
Progetto che dà garanzie «Il progetto per la rimozione deciso e' quello che da' più garanzie, sia sotto il profilo dell'impatto ambientale che sotto quello del rispetto delle attività commerciali. Risponde alle nostre attese e aspettative». Cosi Sergio Ortelli, sindaco dell’Isola del Giglio commenta il progetto di rimozione della Concordia. «L'operazione dovrà essere posta in essere bene e in fretta, spero che le condizioni meteo-marine ci diano una mano per il futuro, come e' accaduto finora. Il turismo gigliese e' stato gia' messo alla prova, con buoni risultati. La nave sta davanti a Giglio porto, ma c'e' il resto dell'isola, un 95% che e' fruibile tranquillamente. Quindi l'impatto potra' esserci, ma sara' una sfida da parte nostra aiutare la stagione 2013».
Non oltrepassare il segno «Evitare che i lavori di rimozione impattino sulle attività socio economico dell'Isola non significa far alloggiare 280 persone su un albergo a 5 stelle in mare per 12 mesi. O si capisce bene questo concetto o le operazioni sulla Concordia rischiano di iniziare con il piede sbagliato» ha aggiunto Ortelli a margine della conferenza stampa commentando le dichiarazioni del Cavaliere Bartolotti della società Micoperi che in conferenza stampa aveva detto «Chi lavorerà sull'isola, dormirà sulle navi del consorzio. I nostri uomini – ha detto Bartolotti -alloggeranno in un albergo a cinque stelle in mezzo al mare, con un ottimo ristorante. Possiamo ospitare fino a 280 persone e vogliamo che i nostri operari operino nella migliore delle condizioni possibili». «In questa vicenda ci sono due vittime: le persone scomparse e le penalizzazioni della comunità isolana. Il nostro e' un territorio ferito con un sistema economico messo a dura prova oltre misura. I gigliesi sono stati responsabili e pazienti fino ad oggi ma nessuno si può permettere di oltrepassare il segno, quando da parte nostra c’è disponibilità incondizionata. Certe dichiarazioni non solo sono imprudenti ma offendono la dignità di chi ha fatto il proprio dovere accollandosi gli oneri ed il peso di una vicenda amara e dalla quale ne dobbiamo uscire con grande correttezza. Chiedo di riportare i gigliesi e l’Isola del Giglio al centro della vicenda affinché possano ricostruirsi quella serenità e normalità di cui hanno bisogno. Partendo da queste considerazioni e' indispensabile e necessario che al Comune di Isola del Giglio insieme alla Regione Toscana e alla Provincia di Grosseto rimanga il diritto di scelta circa le migliori ricadute economiche per l'isola e per il comprensorio. Chiederò al Presidente Rossi la convocazione del comitato regionale per il controllo di tutte le attività in corso di programmazione ed anche le successive considerato che gli enti territoriali ritengono di godere delle prerogative sul futuro socioeconomico dei loro territori».
Le fasi della rimozione Trecento milioni di dollari. Tanto costerà la rimozione della Costa Concordia dalle acque dell’Isola del Giglio. A riferirlo Gianni Onorato, direttore generale di Costa Crociere, che questo pomeriggio ha descritto le fasi della rimozione. Il progetto, che prevede di rimettere in galleggiamento l’intero scafo, pone la massima attenzione a garantire il minor impatto ambientale possibile, la salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’Isola del Giglio, la massima sicurezza degli interventi. La protezione dell’ambiente avrà la massima priorità nel corso di tutta la durata delle operazioni di questa unica, ciclopica impresa di recupero: qualcosa di mai tentato prima al mondo. Una volta completata la rimozione, si provvederà alla pulizia dei fondali e al ripristino della flora marina. Il piano prevede anche misure per la salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’isola del Giglio. La presenza del personale che lavorerà alle operazioni di rimozione non avrà conseguenze significative sulla ricettività estiva dell’isola. La base operativa infatti sarà fuori dall’isola, nei pressi di Piombino, dove verranno raccolte apparecchiature e materiali necessari per gli interventi, in modo da evitare qualsiasi impatto sulle attività del porto turistico del Giglio. Le fasi operative saranno quattro e si comincia già la settimana prossima con i carotaggi per la posa in mare dei pali, in tutto 60, che serviranno come una sorta di intelaiatura per le operazioni ingegneristiche: stabilizzata la nave, verrà costruita una piattaforma subacquea e al lato emerso della nave saranno applicati cassoni capaci di contenere acqua; due gru, fissate alla piattaforma, raddrizzeranno la nave con l’aiuto del riempimento dei cassoni d’acqua; una volta dritta, alla nave saranno applicati cassoni anche all’altro lato; i cassoni di entrambi i lati saranno quindi svuotati dall’acqua, non prima di averla opportunamente trattata e depurata a tutela dell’ambiente marino, e successivamente riempiti di aria.Una volta riportato nelle condizioni di poter galleggiare, il relitto sarà trainato in un porto italiano. Ogni altra decisione successiva riguardante il relitto sarà presa nel rispetto di quanto richiesto dalle Autorità italiane.
Rimozione entro febbraio 2013? «Abbiamo la fondata speranza che entro il prossimo febbraio riusciremo a rimuovere il relitto della nave Costa Concordia dal Giglio». Lo ha sottolineato il general manager della società Micoperi, Silvio Bartolotti. La Micoperi, società italiana che, insieme alla Titan Salvage, collaborerà alla complessa e unica opera di rimozione del relitto, si dice certa di impiegare tempi minori rispetto ai 12 mesi che gli esperti indicano, invece, come il tempi necessario per portare a termine un'operazione così complessa. Operazione che, hanno confermato Gabrielli, e Onorato, appaiono particolarmente complesse e uniche per le dimensioni della nave.