(ARCHIVIO) Un momento della manifestazione di piccoli azionisti e obbligazionisti dei quattro istituti di credito interessati dal cosiddetto decreto "Salva-banche" in piazza Montecitorio a Roma, in una immagine del 06 dicembre 2015. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Un corteo per le vie di Castiglion Fiorentino per ribadire, ancora una volta, la contrarietà al decreto “Salvabanche” che nel 2015 azzerò i risparmi di migliaia di famiglie. Alle ore 11 di domani è convocato il ritrovo in piazza Garibaldi e da qui si svolgerà un corteo lungo Corso Italia fino al Comune.

(ARCHIVIO) Un momento della manifestazione di piccoli azionisti e obbligazionisti dei quattro istituti di credito interessati dal cosiddetto decreto "Salva-banche" in piazza Montecitorio a Roma, in una immagine del 06 dicembre 2015. ANSA/GIUSEPPE LAMI
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Una manifestazione di piccoli azionisti.
ANSA/GIUSEPPE LAMI

A manifestare, insieme ad una delegazione dell’associazione vittime del salva banche e alla sue presidente, Letizia Giorgianni, saranno i sindaci di alcuni comuni aretini per dimostrare solidarietà alla battaglia che da un anno e mezzo portano avanti molti risparmiatori di banca Etruria. A fare gli onori di casa sarà lo stesso primo cittadino di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, insieme ai sindaci di Montevarchi, Silvia Chiassai, di Monterchi, Alfredo Romanelli e di Subbiano, Antonio De Bari.

Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni

«Con la loro presenza – si legge in una nota dell’Associazione – esprimeranno solidarietà ai cittadini privati dei loro risparmi. Del resto, il tempo ha dimostrato con certezza che il decreto Salva-banche è stato un errore sotto molti punti di vista. Un errore del quale non hanno risposto solo i cittadini azzerati dei loro risparmi, ma anche l’intero comparto bancario, i dipendenti delle quattro banche e, infine, ogni singolo cittadino. A causa dell’effetto boomerang, infatti, stanno aumentando i costi dei conti correnti che serviranno per finanziare il Fondo nazionale di risoluzione intervenuto al sostegno di Banca Etruria, Cari Ferrara, Carichieti e Banca Marche».

«In una vicenda in cui gli organismi nazionali di tutela del risparmio – dice Letizia Giorgianni – non solo non hanno svolto il loro lavoro correttamente ma dopo aver contribuito a creare il danno si sono poi nascosti dietro ad un dito, la vicinanza almeno con le istituzioni del territorio rappresenta sicuramente un gesto di solidarietà e appoggio importante per tornare a riflettere sull’intera vicenda; un primo passo per una coalizione necessaria di fronte agli artigli di un’austerità del nord Europa, austerità da cui avrebbe dovuto difenderci un Governo degno di questo nome, ma che ovviamente non solo non l’ha fatto ma ha anche aggravato la situazione anticipando una normativa imposta dall’Unione Europea ancora non in vigore».