Circa duemila lavoratori metalmeccanici hanno dato vita ad una manifestazione per le vie del centro di Piombino. Un lungo corteo, con in testa i segretari generali dei tre sindacati, Marco Bentivogli (Fim), Maurizio Landini (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm), è partito dal cavalcavia dello stabilimento ex Lucchini per raggiungere il centro della città siderurgica. Lo sciopero, che interessa tutta la categoria della provincia di Livorno, è stato indetto per sollecitare risposte sul progetto del gruppo Cevital dell’algerino Issad Rebrab sul futuro delle acciaierie. Il corteo si è svolto senza tensioni e sta raggiungendo piazza Verdi dove si terranno i comizi conclusivi. «Ci attendiamo – spiegano i sindacati – risposte dal Governo sul progetto Cevital, sugli ammortizzatori sociali, sulla proroga della legge Marzano, sul finanziamento del Piano industriale. La politica ha il dovere di governare, basta con le inadempienze dell’imprenditore e col tergiversare, qui è a rischio il polo siderurgico piombinese. Sta al Governo decidere se si deve staccare la spina al progetto Cevital o continuare a crederci. Piombino torni a colare acciaio».
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