C’è anche l’imprenditore kazako Igor Bidilo, il re del petrolio che in pochi anni ha acquistato numerosi bar e ristoranti in Piazza del Campo a Siena tra i 12 indagati nell’ambito dell’operazione ‘Hidden Partner’ coordinata dalla Guardia di Finanza di Siena che dall’alba di questa mattina sta dando esecuzione alle misure cautelari emesse dal Tribunale di Siena su richiesta del Pm Siro De Flammineis.

Cinque misure, fra coercitive e interdittive e il sequestro preventivo di 14 milioni di euro tra disponibilità liquide, beni mobili e immobili. Agli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di autoriciclaggio, reati tributari, societari e di corruzione e contro il patrimonio. Sotto la lente degli investigatori sono finiti investimenti dall’estero nel settore della ristorazione, dei bar e nel settore immobiliare a Siena, Firenze, Roma e Milano.

All’imprenditore kazako, secondo quanto si apprende, sono stati sequestrati beni mobili e immobili, tra cui una residenza di pregio a Roma e non risulterebbe tra le 5 persone raggiunte dalla misure cautelari. Tra queste un divieto di dimora per un alto funzionario pubblico accusato di corruzione.

Numerose le attività di rogatoria all’estero, anche attraverso specifiche interlocuzioni con Eurojust, in diversi stati esteri a vario titolo coinvolti dai flussi documentali e finanziari; tra questi Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Francia, Isole Vergini Britanniche, Federazione russa e Austria

L’indagine

Gli accertamenti preliminari, spiega una nota della Gdf di Siena, «corroborati anche da evidenze documentali di natura bancaria, hanno fatto emergere l’interesse dell’imprenditore all’acquisizione, fra le altre, di numerose società attive nel settore della ristorazione con esercizi commerciali presenti nelle più note piazze del centro storico di Siena e da ultimo di Firenze e Milano. Nel dettaglio sono state attenzionate dagli investigatori due prime linee di finanziamento anomale (per oltre 11 milioni di €) veicolate attraverso conti correnti stranieri verso una holding nazionale all’epoca dei fatti con sede a Siena».

Grazie all’impiego di Eurojust, l’unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea, e attività di rogatorie internazionali attivate dalla Procura di Siena, sono stati interessati numerosi Stati esteri a vario titolo coinvolti dai flussi documentali e finanziari (Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Francia, Isole Vergini Britanniche, Federazione russa e Austria).

Le operazioni hanno permesso di far emergere plurime e rilevanti condotte evasive almeno per gli anni 2014 e 2015 commesse all’estero (Estonia), e dunque a livello infracomunitario, per oltre 50 milioni di euro, secondo lo schema della pianificazione fiscale aggressiva riconducibile alla c.d. stabile organizzazione occulta, che ha consentito di sottrarre ingenti basi imponibili alla tassazione in ambito comunitario il tutto attraverso la fittizia localizzazione delle società in Stati a fiscalità privilegiata (Isole Vergini Britanniche);ondotte di auto riciclaggio, in considerazione del fatto che l’imprenditore straniero ha dapprima trasferito le somme provenienti dall’illecito risparmio d’imposta in società di diritto estero per poi reimpiegarle, sotto forma di finanziamenti, nella società nazionale al fine di consentire a quest’ultima l’acquisizione delle attività di ristorazione e bar e di importanti compendi immobiliari; reati societari afferenti alla non corretta esposizione in bilancio dei finanziamenti provenienti dall’estero commessi dagli amministratori di fatto e di diritto della holding senese (per 2 di questi è stato disposto il divieto di esercitare uffici direttivi nelle persone giuridiche e nelle imprese); reati fiscali, riconducibili al trattamento contabile riservato ai finanziamenti esteri verso la società senese; numerosi episodi di appropriazione indebita da parte degli amministratori della holding senese, in concorso con i rappresentanti legali di altre società nazionali, che si sono appropriati di svariati milioni di euro nella disponibilità della holding per effettuare alcune operazioni societarie e commerciali, di natura puramente speculativa; episodi di corruzione commessi da alti funzionari pubblici destinatari rispettivamente della misura del divieto di dimora e della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni;  il coinvolgimento, in un episodio di corruzione, di un agente in servizio presso il Comando della polizia locale di Siena. Per tale condotta l’agente è stato destinatario di un provvedimento di sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni.