rifiutiArresti domiciliari per il direttore dell’Ato Toscana sud, l’autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti per i comuni delle province di Arezzo, Siena e Grosseto, Andrea Corti e interdizione dai pubblici uffici per tre professionisti toscani: queste le misure cautelari eseguite stamani dalla Guardia di Finanza di Firenze per un’inchiesta della procura del capoluogo toscano per turbativa d’asta e corruzione.

La gara truccata L’inchiesta della Procura di Firenze e della Gdf, nominata “Clean city”, riguarda un appalto ventennale per un totale di circa 3,5 miliardi di euro relativa all’assegnazione del servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto a favore di un Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (R.T.I.), capeggiato da Sienambiente. Secondo le indagini della Fiamme gialle è emerso un sistema di “commistione” tra controllori e controllati per cui gli indagati avevano concordato preliminarmente, nonostante i ruoli distinti ed incompatibili fra loro, i dettagli della procedura di aggiudicazione nonchè la redazione materiale dei documenti. Così, in una conferenza stampa, gli inquirenti hanno spiegato che di fatto il bando di gara era strutturato «su misura» per favorire il raggruppamento con a capo Sienambiente e per scoraggiare eventuali altri concorrenti inserendo nel bando stesso clausole particolarmente vessatorie. Clausole speciali inserite appositamente nel bando di gara per il ciclo dei rifiuti nell’Ato Toscana sud permisero a Siena Ambiente di non avere concorrenti e di aggiudicarsi l’appalto: è quanto hanno evidenziato gli investigatori. In particolare, è stato spiegato, i concorrenti dovevano presentare alcune precise caratteristiche come aver maturato nell’anno precedente 80 milioni di fatturato, aver già esperienza per bacini di utenti da 600 mila abitanti, avere a disposizione impianti specifici, anche di smaltimento e termovalorizzazione dei rifiuti, dover garantire al precedente gestore crediti dalla riscossione della TIA per almeno 10,5 milioni di euro. Indicazioni che poteva soddisfare, hanno sottolineato gli investigatori, solo Sienaambiente, tanto è vero che due colossi del settore si ritirarono nella fase finale e decisiva del bando. Dalle indagini è anche emerso che il direttore generale di Ato Toscana sud, nella fase dell’appalto, era in costante contatto con consulenti del proprio ente e consulenti di società e studi professionali che gravitavano intorno al raggruppamento di imprese che poi avrebbe vinto la gara, per dare le disposizioni utili a “cucire” il bando affinchè il gruppo di Sienaambiente se lo aggiudicasse. Tra questi studi professionali, anche uno studio legale con sede a Firenze.

Gip: «Interdetti ‘cervello’ privati e un avvocato» Nell’inchiesta il Gip, oltre all’arresto del direttore generale dell’Ato, ha stabilito misure interdittive per altri tre dei sei indagati dell’inchiesta. Interdizione da attività di impresa e divieto di compiti dirigenziali sono le misure per Eros Organni, 51 anni, ad del consorzio Sei Toscana che si aggiudicò l’appalto da 3,5 mld, e per Marco Buzzichelli, 54 anni, legale rappresentante della società mandataria del consorzio Sienambiente di cui è ad, «pienamente coinvolto nella vicenda», appunta il Gip. Di Organni il Gip rileva l’aver svolto «un ruolo determinante tanto nella turbativa della gara di appalto quanto nel consentire a Corti di ottenere consistenti pagamenti di denaro costituenti il prezzo della corruzione; è stato indubbiamente il ‘cervello’ della parte privata dell’operazione corruttiva e ha palesato spregiudicatezza e forte conoscenza dei meccanismi dell’azione amministrativa muovendosi con modalità insidiose». Interdetto dalla professione legale e anche da attività di imprenditore l’avvocato di Firenze Valerio Menaldi, che si occupò dell’assetto giuridico del bando da 3,5 mld; egli «ha continuato – scrive ancora il Gip – imperterrito nella gestione ‘personalizzata’ delle gare per appalti pubblici dove ha dimostrato di sapersi muovere con estrema disinvoltura» ed «è soggetto privo di scrupoli nel turbare gare di appalto alle quali partecipa con continuità». Nessuna misura per altri due indagati, l’ex onorevole dei Ds Fabrizio Vigni, 60 anni, poi presidente di Sienambiente fino alle dimissioni del marzo 2016, e per l’avvocato Tommaso D’Onza, 43 anni di Firenze. Vigni, afferma il Gip, «pur avendo indubbiamente concorso alla corruzione, attraverso l’insidioso meccanismo dell’avallo dell’operato del Corti, risulta tuttavia aver dismesso le cariche fin dal marzo scorso all’esito della perquisizione operata dal pm» e «non vi sono evidenze che abbia ripreso l’attività illecita o possa reiterare delitti» dello stesso tipo. D’Onza «ancorché pienamente coinvolto nella procura di gara truccata», spiega il Gip, «non risulta aver successivamente svolto altra attività» ed essendo passati due anni e non sembrano necessarie misure. La Procura aveva chiesto il carcere per Corti e l’arresto ai domiciliari per gli altri cinque indagati.

Indagini scaturite da segnalazione anonima molto dettagliata L’appalto nel 2013 fu effettivamente aggiudicato a Sienambiente con un consorzio di 6 imprese. Sempre per le indagini, il direttore generale dell’Ato Toscana sud avrebbe ottenuto guadagni illeciti per oltre 380mila euro, tramite compensi che figuravano come consulenze, prestazioni d’opera professionale o altri costi tipo rimborsi spese. L’indagine, come hanno evidenziato il Procuratore Giuseppe Creazzo e il Procuratore aggiunto Rodrigo Merlo, è scaturita da una segnalazione anonima molto dettagliata, «con particolari che non si potevano trascurare».

Decisiva l’agenda delle cene Decisiva per l’inchiesta sulla maxi-gara sui rifiuti da 3,5 mld truccata, l”agenda delle cene’ trovata al direttore generale dell’Ato Toscana sud, Andrea Corti, 50 anni, arrestato per corruzione e turbativa d’asta. «Nell’agenda personale del direttore dell’Ato Toscana sud – spiega il Procuratore aggiunto Merlo – la Guardia di Finanza ha individuato appuntamenti di cene, incontri, meeting prima, durante e dopo la gara. Sono almeno 40 incontri coi consulenti per dare indicazioni. Vi sono scritti ordini del giorno inequivocabili» per assecondare l’assegnazione dell’appalto a Sienambiente e alle società collegate nella gara. «Inoltre la corrispondenza telematica è sconcertante e impressionante» aggiunge il Pm. Gli investigatori hanno lavorato «su armadi pieni di documenti, con documenti pubblici e personali». Controllate le singole fatture e il percorso dei compensi andati a società e consulenti coinvolti nel maxi-appalto del ciclo dei rifiuti nella Toscana sud. «La spregiudicatezza» del direttore dell’Ato dei rifiuti Toscana sud «Andrea Corti nella gestione della cosa pubblica e la sua ‘fame’ di denaro appare, per certi aspetti, imbarazzante». Lo scrive il Gip Matteo Zanobini disponendo gli arresti domiciliari per il principale indagato dell’inchiesta sul bando da 3,5 mld truccato in Toscana. La procura aveva chiesto il carcere ma il Gip ritiene sufficienti gli arresti domiciliari accompagnati «da divieto assoluto di incontri e colloquio» con soggetti diversi dai familiari.

Pm: «Sconcerta mercimonio gara rifiuti 3,5 mld» «Questa è un’altra tappa del tentativo di combattere la corruzione in ambito pubblico, fenomeno da cui pare che nemmeno in Toscana si sia immuni» è stato il commento del Procuratore Creazzo. «Il direttore generale dell’Ato Toscana sud – ha spiegato – ha fatto mercimonio delle proprie funzioni pubbliche al fine di favorire un intreccio di intese davvero sconcertante a vantaggio dell’aggiudicatario dell’appalto e traendone vantaggi personali. Ha agito nonostante le incompatibilità funzionali. Controllati e controllori agivano insieme per raggiungere il risultato comune di far ottenere l’appalto ad un preciso raggruppamento di imprese». Il Procuratore aggiunto Merlo, parlando delle indagini, ha riferito che «l’inchiesta è partita dalla nota di un anonimo indirizzata a questa Procura, alla Gdf e alla Corte dei conti. Sono scritti che spesso non vanno molto al di là del pettegolezzo quelli anonimi, ma stavolta c’erano informazioni di dettaglio che non potevamo trascurare. Così la Guardia di Finanza, partendo da fonti aperte, materiali reperiti su Internet, ha dato il via alle indagini», iniziata nel 2014, mentre la gara di appalto era stata bandita nel 2010 e assegnata nel 2013. «E’ emerso che l’appalto ha favorito un privato da parte di una realtà pubblica – ha aggiunto Merlo – quando invece sarebbero dovuti sussistere criteri di imparzialità per evitare commistioni e conflitti di interessi».

Sei Toscana e Sienambiente: «Fiducia nella Magistratura» Sei Toscana e Siena Ambiente «ribadiscono la massima fiducia nell’operato della Magistratura confidando che si faccia tutto il possibile per chiudere celermente e con la necessaria chiarezza questa spiacevole vicenda» si legge in una nota congiunta. «Siamo convinti della legittimità delle nostre azioni e che al termine dell’iter giudiziario sarà accertata la regolarità dell’operato messo in atto dalle due aziende. Consapevoli di essere solo all’inizio di un percorso che potrà durare alcuni anni e che – ad oggi – non è stata ancora formulata alcuna richiesta di rinvio a giudizio per i nostri manager, chiediamo di utilizzare toni rispettosi verso aziende che assicurano un servizio pubblico importante ad oltre un milione di cittadini e che danno lavoro a circa 1200 persone. Sei Toscana e Siena Ambiente sono pronte ad affrontare con serenità questo percorso garantendo servizi all’altezza delle aspettative dei cittadini così come sempre fatto in questi anni. La vicenda non influisce in alcun modo sul servizio quotidiano».

Venerdì assemblea urgente di Ato Toscana Sud Il presidente dell’assemblea di Ato Rifiuti Toscana Sud, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, ha chiesto ed ottenuto un incontro urgente con l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, in seguito ai fatti odierni.   «L’incontro si è tenuto oggi a Firenze – si legge in una nota inviata dall’amministrazione comunale aretina – . Obiettivo condiviso del sindaco e dell’assessore Fratoni: definire la situazione amministrativa e gestionale di ATS nella massima trasparenza, con un occhio di riguardo ai cittadini e al delicatissimo tema della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, al quale deve essere data necessariamente continuità. Il sindaco Alessandro Ghinelli ha convocato per venerdì, 11 novembre, un’assemblea urgente di Ato Rifiuti Toscana Sud «per prendere le determinazioni del caso circa le funzioni di indirizzo e controllo dell’ente che presiede» conclude la nota.