Test sierologico rapido per gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con persone affette da Coronavirus ma anche per i medici di famiglia, i pediatri e i medici di continuità. Lo prevede l’ultima ordinanza, la numero 18, firmata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Chi sarà sottoposto al test Circa 6200 i dipendenti di Asl, aziende ospedaliere e Ispro che saranno coinvolti da subito. Se dal contatto sono passati almeno sette giorni, spiega una nota, il test per la ricerca degli anticorpi si accompagnerà contestualmente al tampone. Chi tra gli operatori si sia assentato dal lavoro per sindromi simil-influenzali non diagnosticate, prima del rientro dovrà sottoporsi al test sierologico rapido: poi, in base al risultato, si deciderà o meno di effettuare anche il tampone. Identiche disposizioni sono previste per i medici e gli infermieri del 118.

Test anche per pediatri e medici di famiglia Quanto ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta, per loro i test rapidi saranno effettuati su un campione significativo, con un’ottica di screening. I positivi dovranno essere poi confermati con tampone. Nella prima fase i controlli riguarderanno 1600 professionisti. Test rapidi sierologici saranno effettuati anche sui pazienti sintomatici ricoverati d’urgenza al pronto soccorso e sui pazienti che accedono all’ospedale per interventi chirurgici non rinviabili. In tutti e due i casi saranno sottoposti pure a tampone. L’ordinanza formalizza inoltre tre coordinatori, uno per Asl, che dovranno regolare il flusso di pazienti negli ospedali, e in particolare nei reparti di terapia intensiva. Fissate anche le regole per la distribuzione e l’impiego dei vari tipi di mascherine. Altro tema toccato sono gli ‘alberghi sanitari’ e delle cure intermedie. I primi sono destinati ai pazienti Covid positivi dimessi dagli ospedali e clinicamente guariti (ma capaci ancora verosimilmente di infettare) e ai paucisintomatici.