Lo smartworking invade la vita privata. E’ la conclusione a cui sono giunti gli studiosi di Gate 4.0, il neonato ‘Distretto tecnologico Advanced Manufacturing’ promosso dalla Regione Toscana, attraverso la ricerca dal titolo ‘Smart or Hard work per i knowledge workers?’. Lo studio sarà presentato al convegno online organizzato da Movet e Gate 4.0, intitolato ‘Lo smartworking nel settore automotive’ e inserito nel programma dell’Internet Festival 2020.

La ricerca Su un campione di circa 900 professionisti della conoscenza intervistati durante il periodo del lockdown, è emerso che quasi il 60% non riesce a distinguere nettamente in termini di tempo la vita privata dal lavoro. L L’11% del campione afferma di abusare di cibo mentre lavora da casa, e al 39% degli intervistati mancano le chiacchiere e le interazioni fisiche con i colleghi.

Angelini (Cgil Toscana): «Elemento positivo ma necessaria regolamentazione» «Lo smartworking – sostiene Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana – può rappresentare un elemento positivo con ricadute anche sul benessere della comunità, si pensi alla riduzione dell’inquinamento. Tuttavia è importante la sua regolamentazione attraverso gli strumenti della contrattazione».