Un aumento del costo della manodopera giornaliera che va dal 5 al 12%, poi una nuova organizzazione degli spazi e della logistica. Ecco cosa cambia nell’immediato nei cantieri per l’adeguamento ai protocolli di sicurezza a tutela della salute. «Come se si pagasse un’ora in più di lavoro al giorno. Sono tutti costi che ricadono sui committenti, con il rischio di vedere alcune opere bloccate o rinviate e comunque certamente prolungate». L’allarme sulle nuove difficoltà del settore lo lancia l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, per voce della sua vicepresidente Carlotta Costa. «La sicurezza è fondamentale – continua – ma è necessario anche tener conto di queste difficoltà che incidono in modo immediato sul settore dell’edilizia e che possono avere riflessi negativi nonostante i vari ecobonus o sismabonus».
I costi da sostenere per i cantieri cambiano a seconda del contesto in cui sono inseriti e della loro tipologia, se di manutenzione o di costruzione, ad esempio. L’incidenza media sul costo di un singolo operaio al giorno può variare da 12 euro a 30 euro in più. La maggior spesa deriva dagli strumenti di protezione individuale, modulata in base al contesto e al grado di rischio, ma anche da una nuova organizzazione degli spazi necessaria a mantenere le distanze obbligatorie, oltre che dalla sanificazione giornaliera degli spazi comuni, delle attrezzature e dei mezzi. «Si tratta di cifre non trascurabili – commenta la vicepresidente Costa – che comportano la necessaria rinegoziazione dei contratti con i committenti, sia pubblici che privati. Sarà infatti più oneroso svolgere interventi in contemporanea da parte di più imprese e questo produrrà un’inevitabile estensione dei tempi di realizzazione, già prolungati per le necessarie operazioni di pulizia, sanificazione e tenuta dei relativi registri. E’ ragionevole supporre che chi aveva in programma un lavoro differibile preferirà rinviarlo. Il pubblico invece dovrà reperire nuove risorse pesando sulle finanze già in difficoltà».