Quindici capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Rembrandt e altri per raccontare il prodigio della guarigione: si chiama ‘Guarigioni miracolose. Malattia e intervento divino. L’arte interpreta il miracolo in opere dal Tre al Novecento’ la nuova mostra virtuale proposta dalle Gallerie degli Uffizi sul sito del museo. Ad aprire il percorso, spiega una nota, è una scena di miracolo della Beata Umiltà nel polittico degli Uffizi dipinto da Pietro Lorenzetti intorno al 1335, dove si mostra il risanamento della gamba di un monaco che ne aveva rifiutato l’amputazione. Il gesto sembra prefigurare quello analogo dei due santi medici Cosma e Damiano nello scomparto di predella della pala di San Marco di Beato Angelico, ora nell’omonimo museo fiorentino.
I santi medici, scelti come simbolici protettori spirituali dei signori di Firenze, compaiono di nuovo in un’opera del giovane Botticelli, la pala di Sant’Ambrogio. Un disegno storicamente attribuito alla scuola di Raffaello raffigura uno dei miracoli più belli di Gesù, la guarigione del cieco nato, mentre la miracolosa potenza del gesto taumaturgico è espressa da un’incisione di Rembrandt e dal San Pietro guarisce gli infermi con la sua ombra, dipinto attribuito al francese Laurent de La Hyre. La conclusione del viaggio nel prodigio della cura è affidata a Giovanni Colacicchi, che nel 1943 rappresenta un San Sebastiano dal corpo seducente e perfetto, quasi un inno all’intangibilità dello spirito e della bellezza da parte del male.
Il direttore Schmidt: «Sostegno alle tante persone che ancora sono in pericolo» «Ciò che vogliamo raccontare con ‘Guarigioni miracolose’ è la vittoria della speranza sulla sofferenza, sul male, sulla malattia – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – lanciando un messaggio forte di sostegno alle tante persone che ancora sono in pericolo e a quelle che hanno passato momenti terribili durante la pandemia”.