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«Il vaccino è il passaggio imprescindibile per superare la pandemia, la strada per uscire dalla crisi. Visti anche i ritardi delle aziende produttrici, prima del 2022 non sarà possibile riavere però un regime di normalità. Servirà ancora un anno di attesa, sperando che le somministrazioni si intensifichino».

Così Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di Firenze. «Ci auguriamo, comunque, che il virus colpisca meno nella seconda parte dell’anno, ma ci vuole prudenza e realismo: non scomparirà all’improvviso. Questo è il momento della ragione, non dei sentimenti. Occorre l’obbligo vaccinale. Guardiamo al passato: le grandi epidemie, come vaiolo o poliomielite, sono state sconfitte grazie alle vaccinazioni su larga scala».

Gli sforzi devono focalizzarsi anche su un piano nazionale e regionale per i richiami. «Non si possono cercare scorciatoie. Il vaccino per funzionare deve essere completo, con la seconda dose data nei tempi giusti». Nel frattempo gli ospedali, come quelli in cui la Fondazione Santa Maria Nuova Onlus è presente, continueranno a portare avanti con impegno sia le attività di medicina tradizionale che le cure Covid: «Ogni giorno vengono ricoverati ancora nuovi positivi e dobbiamo mantenere alta la guardia, perché non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi. Il virus ha fatto capire che non si può continuamente definanziare il sistema pubblico, come accaduto negli ultimi anni, perché è l’unico in grado di fronteggiare un’epidemia».

In alcuni momenti, specie nella fase iniziale, ci sono state difficoltà a causa del numero ridotto di medici e risorse. La sanità però potrebbe uscire migliorata da questa sfida: “Le crisi aiutano a comprendere i problemi e possono rivelarsi un’occasione di sviluppo – conclude Landini -. Dopo la peste nera del 1348, Santa Maria Nuova divenne ad esempio un grande ospedale. Dall’arrivo del Covid abbiamo già aumentato professionisti, apparecchiature e alzato il livello di cura nei reparti. L’epidemia sta cambiando la sanità, serve un rinforzo deciso della sanità territoriale».