Tessera elettorale, documento di riconoscimento e mascherina. Senza non si potrà entrare nelle sezioni per votare: è una delle novità che contraddistinguono la tornata elettorale del 20 e 21 settembre (si vota per il referendum, per le Regionali e per eleggere sindaco e consiglio di nove comuni), che cade nel mezzo di un’emergenza sanitaria ancora in atto come quella del Covid-19.
Togliere la mascherina per farsi identificare La mascherina si dovrà indossare obbligatoriamente. Ma si dovrà anche toglierla davanti a scrutatori e presidente di seggio ad un certo punto: per farsi identificare, mantenendo in quel caso due metri di distanza di sicurezza. Le mani dovranno essere igienizzate più volte, utilizzando il gel messo a disposizione: all’ingresso, prima di ricevere la scheda e la matita e magari anche dopo il voto. Non sarà misurata la temperatura: la responsabilità a non presentarsi, se superiore a 37 gradi e mezzo o in presenza di sintomi da Covid, è affidata al singolo elettore. L’accesso dall’esterno alle sezioni elettorali sarà organizzato, anche con l’aiuto del volontariato, in modo da evitare l’affollamento di troppe persone all’interno dei locali e il rispetto delle distanze. Nei locali e sulle superfici di contatto, ovvero tavoli e cabine, saranno previste periodiche operazioni di pulizia e igienizzazione.
Voto a domicilio per chi è in isolamento E poi c’è il voto a domicilio, novità assoluta, per chi si trova in quarantena (perché positivo, magari asintomatico) o in isolamento fiduciario perché entrato in contatto con un malato o rientrati dall’estero da Paesi a rischio. Il presidente della Toscana Enrico Rossi l’ordinanza per l’organizzazione della raccolta del voto: non solo a casa, ma anche nei luoghi di cura e nelle strutture residenziali socio-sanitarie no-Covid. Quanti sono in isolamento e non potranno necessariamente recarsi ai seggi, per votare a domicilio dovranno mandare, anche per via telematica, dal 10 al 14 settembre, come previsto dalle norme nazionali, una richiesta al sindaco accompagnata da un certificato dell’Asl emesso non prima del 6 settembre. Al 9 settembre i potenziali fruitori del voto a domicilio sono oltre seimila persone: più di duemila i positivi confinati a casa e più di quattromila chi non risulta contagiato ma comunque è in sorveglianza attiva e costretto nel proprio domicilio. Le operazioni di raccolta del voto a domicilio sono effettuate dai componenti di un seggio speciale. Qualora i Comuni non riescano a trovare il personale necessario, la norma nazionale prevede che possa essere composto da medici o infermieri reperiti tra il personale delle Unità speciali di continuità assistenziale della Asl, più note come Usca, o da volontari. La Regione ha già chiesto alle Asl di attivarsi per reperire la più ampia disponibilità e fornire così ai sindaci i nominativi per la designazioni di un numero di seggi speciali pari almeno al numero di Usca attivate sul territorio. Sarà loro cura raccogliere il voto a casa e consegnare poi le schede, raccolte in una busta apposita, al presidente della sezione elettorale a cui saranno accorpati, per essere immesse nell’urna destinata. Il voto a domicilio, poiché le sezioni speciali faranno capo a quelle ospedaliere, potrà essere garantito per le Regionali e il referendum ma non per tutti i Comuni al voto, se non sede di ospedale e per i soli elettori del comune ricoverati in quell’ospedale. Lo prevede anche stavolta la normativa nazionale. Nel caso delle Regionali inoltre la circoscrizione di riferimento (e dunque la scheda e i candidati consiglieri che si potranno votare) sarà sempre quella dell’ospedale. Dopo ogni votazione domiciliare visiere ed occhiali indossati dal personale di seggio dovranno essere sanificati e i dispositivi monouso gettati: lo stesso per le mascherine (quelle FFP2) dopo sei ore. All’elettore, se sprovvisto, sarà fornita mascherina chirurgica. Le matite vanno cambiate ed adeguatamente disinfettate dopo ogni utilizzo. I componenti del seggio speciale provvederanno a raccogliere il voto anche dei pazienti Covid ricoverati nei reparti dedicati degli ospedali di riferimento.
Il voto nelle strutture residenziali socio-sanitarie Nei luoghi di cura con meno di cento persone la legge prevede la costituzione di un seggio volante distaccato composto dal presidente di seggio designato, il segretario e uno scrutatore. Nel caso di strutture con almeno cento e fino a 199 posti letti si istituiranno invece seggi speciali. Per ridurre i rischi di esposizione al virus degli anziani e pazienti ricoverati ai componenti il seggio sarà in tutti e due i casi misurata la temperatura e chiesto di compilare un questionario. Dovranno indossare mascherina ma anche guanti, dopo essere igienizzati le mani. Dovrà sempre essere mantenuta la distanza di un metro tra loro, il personale della struttura e gli elettori, che anche nelle residenze sanitarie dovranno igienizzarsi le mani prima di ricevere la scheda e dopo averla riconsegnata. Nei locali dove si svolgerà il voto dovrà essere favorita, laddove possibile, l’areazione naturale e garantita la disinfezione dei tavoli ed altre possibili superfici di contatto.