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Il Tribunale di Firenze ha depositato ieri un’ordinanza che conferma il provvedimento emanato dallo stesso tribunale i primi di aprile, accogliendo il ricorso avanzato da un rider, nel quale ordinava a Just Eat di consegnare al fattorino i dispositivi di protezione individuale contro il Coronavirus. Lo rende noto la Cgil Toscana. «Siamo soddisfatti – commenta Ilaria Lani di Nidil Cgil Firenze -. La disposizione prevede la completa applicazione delle norme su salute e sicurezza nonchè l’applicazione della disciplina del lavoro subordinato anche ai collaboratori occasionali. Purtroppo a Firenze ancora pochissimi rider delle piattaforme (Glovo, Deliveroo, Just Eat, Uber Eats) hanno ottenuto i dispositivi di protezione, ora andiamo avanti per estendere a tutti i diritti sanciti dall’ordinanza».

Scacchetti (Cgil): «Vittoria della Cgil» «Una nuova e importante vittoria della Cgil – ha aggiunto Tania Scacchetti segretaria confederale della Cgil – che non solo riconosce il diritto alla sicurezza dei rider, ma stabilisce l’applicabilità della disciplina del rapporto di lavoro subordinato. Il provvedimento, nel respingere le difese prospettate da Just Eat – spiega Scacchetti – con un’ampia e articolata motivazione stabilisce la fondatezza della prospettiva di tutela per la quale la Cgil si è sempre battuta. Di estrema importanza è infatti – continua – l’affermazione per cui, al di là della formale qualificazione del rapporto di lavoro autonomo occasionale come avviene per la maggior parte dei rider, il giudice ritiene applicabile per il tramite dell’art. 2 del d.lgs 81/15 “l’intera disciplina della subordinazione”, ritenendo irrilevante la stabilità ai fini della continuità della prestazione. Un’ordinanza di estrema importanza che premia la tenacia dei nostri delegati e la campagna di mobilitazione che da mesi stiamo portando avanti con le categorie e i territori, convinti – conclude Scacchetti – sia ineludibile il riconoscimento di pieni diritti a questi lavoratori che, come troppi altri, sono spesso invisibili e sfruttati».