Scegliere con cura gli alimenti da portare in tavola, seguire una sana alimentazione ricca di vitamine e regolarità nei pasti. Ora che a causa dell’emergenza Coronavirus e delle attività ridotte abbiamo più tempo da dedicare alla nostra alimentazione è inevitabile che sia no cambiate molte abitudini alimentari. Valentina Culicchi, medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione e responsabile del servizio di Nutrizione Clinica dell’Ospedale Misericordia di Grosseto ci spiega come.

No ad eccessi e alimenti già pronti «La pandemia ha cambiato le nostre abitudini quotidiane – sottolinea – e di conseguenza anche il nostro stile di vita che comprende, tra le altre cose, le scelte alimentari e l’attività motoria. Siamo costretti a stare in casa ma possiamo trasformare questa strana situazione in una nuova opportunità e modificare in meglio la nostra dieta, ad esempio scegliendo con più cura gli alimenti, dedicando più tempo alla loro preparazione e limitando gli eccessi o il ricorso ad alimenti già pronti spesso troppo ricchi di grassi e sale. Ci lamentiamo di non avere tempo di cucinare le verdure o di preparare piatti a base di legumi, o di preparare pasti completi in termini di nutrienti; molto spesso, per uscire di casa in tempo, siamo costretti a saltare la prima colazione, pasto invece molto importante, o a scegliere al volo un caffè ed un pezzo dolce al bar: adesso abbiamo più tempo e possiamo anche fare una buona prima colazione insieme magari agli altri componenti della famiglia, con latte o yogurt, oppure tè o spremute, caffè d’orzo da accompagnare con pane tostato e marmellata, oppure cerali o biscotti secchi o dolci semplici realizzati in casa. I pasti riconquistano la dignità che si meritano ed il nostro stato di salute ne trae sicuramente un grande vantaggio».

La nutrizionista Valentina Culicchi

Quali raccomandazioni si sente di dare a bambini ed anziani?

«I bambini sono costretti a stare in casa, privati della loro routine, delle attività sportive o ludiche motorie del pomeriggio, dei giochi all’aperto. E’ necessario mantenere una regolarità dei pasti con spuntini a metà mattina e metà pomeriggio, che devono però tenere conto del minore dispendio energetico: via libera quindi a snack con frutta fresca o macedonie, spremute, piccoli panini con marmellata, yogurt o 2-3 biscotti secchi. I bambini possono essere coinvolti nelle attività di preparazione dei pasti e di quei piatti che appartengono alla tradizione e che magari ricordano i nonni; coinvolgerli in cucina significa aumentare le probabilità che assumano alimenti non sempre graditi come la verdura oppure il pesce. Attenzione ai momenti di noia che potrebbero indurre a consumare cibo senza avvertire lo stimolo della fame, con la conseguenza di favorire un eccessivo aumento di peso corporeo. Gli anziani dovrebbero inoltre idratarsi in maniera opportuna senza aspettare di avvertire lo stimolo della sete, consumando acqua, caffè d’orzo, tisane o estratti di frutta e verdura; eviterei le bevande gassate dolci o i succhi eccessivamente zuccherati. Attenzione alle proteine e agli alimenti quali carne, pesce, uova, formaggi, che contribuiscono a mantenere un buono stato nutrizionale e quindi anche una buona qualità di vita. Pur con le limitazioni del caso, sarebbe opportuno e consigliato fare un po’ di attività motoria, facendo brevi passeggiate fuori o utilizzando oggetti che abbiamo in casa come ad esempio due piccole bottigliette da usare come pesetti per le braccia. In rete ci sono tanti video o tutorial adatti a tutte le età per fare un po’ di movimento in attesa che palestre e centri sportivi possano riaprire».

Si sente tanto parlare del ruolo delle vitamine per combattere la malattia da Covid, cosa possiamo dire?

«Le vitamine hanno un ruolo importante nella nostra dieta e sono coinvolte in numerose reazioni e processi metabolici; possono giocare inoltre un ruolo nel condizionare il nostro sistema immunitario, in particolare la vitamina D, nel contrastare la reazione infiammatoria molto severa che influisce sulle complicanze e sulla prognosi della malattia. Non è però necessario assumere grandi quantità di vitamine che rischierebbero di avere effetti tossici sul nostro organismo, piuttosto bisogna attenersi alla RDA, ossia alla dose giornaliera raccomandata che varia per età e per sesso. L’integrazione è indicata quando ci sono carenze, l’ipovitaminosi D è molto frequente. Per il resto è bene assumere vitamine con gli alimenti, così da garantirci una migliore biodisponibilità. Ricordo che le vitamine idrosolubili come ad esempio la C sono presenti soprattutto nelle verdure e nella frutta, mentre quelle liposolubili, ossia veicolate dai grassi, A, D, K, E si trovano anche nel latte, nei formaggi, nelle uova, nel pesce azzurro e nell’olio di oliva, quest’ultimo potente antiossidante naturale. Concludendo, possiamo affermare che uno buono stato di nutrizionale e di salute è garantito anche da un peso nella norma e da uno stile alimentare che si richiama al modello mediterraneo, dove protagonisti sono i cereali, la verdura, il latte e i suoi derivati, l’olio di oliva, il pesce, la carne ed altri alimenti. La dieta mediterranea non è solo cibo: è un modello di abitudini e saperi delle culture locali; è uno stile di vita che fa della convivialità dei pasti uno degli aspetti più caratterizzanti e del cibo un’occasione di incontro e di ospitalità».