C’è anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi tra i firmatari della lettera inviata da alcuni assessori alla cultura al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Dario Franceschini, Nunzia Catalfo, Stefano Patuanelli. La richiesta è di rivedere le misure anticoronavirus del dpcm per riaprire quanto prima teatri, cinema e sale da concerto.
I firmatari Primo firmatario il vicesindaco e assessore alla Crescita culturale di Roma Capitale Luca Bergamo, sottoscritta dagli assessori alla Cultura Filippo Del Corno (Milano), Eleonora de Majo (Napoli), Barbara Grosso (Genova), Francesca Paola Leon (Torino), Matteo Lepore (Bologna), Paola Mar (Venezia), Paolo Marasca (Ancona), Ines Pierucci (Bari), Paola Piroddi (Cagliari), Tommaso Sacchi (Firenze).
«Sono i luoghi più sicuri subito ammortizzatori sociali» «La misura assunta – è spiegato – colpisce il settore produttivo italiano che più di ogni altro ha saputo adottare misure efficaci e responsabili nel contrasto alla diffusione epidemica da Covid-19, i luoghi più sicuri del Paese, insieme a musei, spazi espositivi e altri luoghi della cultura, mantenuti aperti dal Decreto. In questa luce, la sospensione degli spettacoli appare ingiustificata. Il settore dello spettacolo è inoltre uno dei più rilevanti settori produttivi italiani, e ha recentemente richiamato dalla CIG quasi la totalità dei lavoratori al fine di garantire una paga dignitosa e un corretto trattamento delle diverse professionalità. Siamo consci del fatto che nuove misure restrittive siano senza dubbio necessarie per contrastare la recrudescenza del virus nel nostro Paese – proseguono gli assessori – Tuttavia riteniamo necessario portare alla vostra attenzione che la misura appena assunta produrrà effetti economici disastrosi e soprattutto priverà i nostri concittadini di un importantissimo strumento di condivisione e riavvicinamento sociale». Per questo «consideriamo opportuna e necessaria una revisione di questa disposizione, al più presto, affinché teatri, cinema e sale da concerto possano riaprire prima del termine di efficacia del Decreto, soprattutto se le analisi di tracciamento del contagio delle ultime due settimane confermeranno la bassa, o nulla, incidenza dei luoghi dello spettacolo nella diffusione epidemica. Chiediamo poi, nelle more della riapertura delle sale teatrali, cinematografiche e da concerto, un’immediata attivazione di ammortizzatori sociali, concreti ed efficaci, per tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, con particolare attenzione ai soggetti professionali la cui attività è caratterizzata da intermittenza, occasionalità e precarietà, che abbia corso e validità a partire già da lunedì 26 ottobre».