Negli stessi giorni in cui in Regione si discute sulla possibile utilizzazione ad inizio ottobre di una sala per un convegno sul tema del gender che vedrebbe coinvolto anche un bambino diventato di sesso femminile, il Comune di Firenze lancia una iniziativa volta a dire no alle discriminazioni e si schiera contro lo slogan #StopGender nelle scuole che fa parte della campagna contro l’ideologia gender negli istituti scolastici ideata da ‘CitizenGO’ e ‘Generazione Famiglia’ che prevede il passaggio in varie città italiane, tra cui Firenze, del ‘Bus delle libertà’.

L’assessore Funaro: «Noi impegnati a garantire il rispetto delle differenze» «La nostra città é da sempre contro ogni tipo di discriminazione ed è impegnata a garantire il rispetto delle differenze tra le persone – ha detto l’assessore alle Pari opportunità Sara Funaro -. Siamo contrari a tutte le forme di discriminazione e a favore della libertà di espressione e di opinione, ma la scritta #StopGender é un chiaro intento discriminatorio».

Sarti (Sì Toscana): «Lo scopo è ascoltare famiglie in difficoltà» Tornando alle polemiche sorte in Consiglio regionale su una iniziativa promossa da ‘Si-Toscana a sinistra’, è ancora incerta la disponibilità da parte del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, al gruppo politico rappresentato da Paolo Sarti e Tommaso Fattori, di una stanza a Palazzo del Pegaso per l’evento da loro organizzato. «Lo scopo del convegno è quello di ascoltare quelle famiglie che sono in difficoltà» rispetto a problematiche legate a figli gender in età scolastica, «perché i servizi pubblici in questo caso non sono adeguati. Occorre perciò predisporre servizi consulturiali ad hoc e formare gli operatori su queste tematiche. Non sarà un convegno scientifico e, politicamente, vogliamo dare spazio a queste famiglie affinché si esprimano». Così il consigliere regionale di ‘Sì Toscana’, Sarti, spiegando l’obiettivo del convegno ‘Bambini in rosa’, dedicato al tema dell’identità sessuale dei minori e al fenomeno dei ‘fluid gender’. Organizzato per il prossimo 7 ottobre, l’appuntamento è in attesa di avere l’autorizzazione all’uso di una sala del Consiglio regionale. Decisione che dovrebbe arrivare questa settimana settimana, una volta terminati alcuni approfondimenti in quanto il programma dell’appuntamento prevedeva inizialmente la presenza sul palco di un minore ‘transgender’, che interverrà invece in un video. «Ancora non c’è il via libera all’uso della sala – ha spiegato Sarti -, comunque il minore è tutelato perché nel video appare senza riconoscibilità, e c’è anche il permesso dei genitori. Aspettiamo una risposta da parte del Consiglio regionale ma certo non ci facciano attendere troppo perché abbiamo bisogno di organizzare l’evento. Se non ci fosse dato uno spazio istituzionale sarebbe un peccato perché proprio le istituzioni si dovrebbero occupare» di certi aspetti e servizi, e «vorremo fare comunque questo appuntamento perché lo dobbiamo alle famiglie».