Allo slogan «Sì alla libertà di scelta, non siamo contrari ai vaccini, siamo contro l’obbligo vaccinale», si è svolta oggi a Firenze una manifestazione organizzata da CLiVa, il Comitato per la libertà di scelta vaccinale contro la proposta di legge della Regione Toscana, già approvata dalla Giunta regionale, in merito all’obbligo dei vaccini come requisito per accedere a asili nido, scuole materne e servizi dell’infanzia. Il presidio, davanti alla basilica di San Lorenzo, si svolge in concomitanza con una serie di audizioni sulla proposta legge, in commissione sanità del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), dove saranno ascoltati anche alcuni esponenti del comitato.
«Politica vaccinale che fa acqua da tutte le parti» «La scelta di fare le vaccinazioni non è messa in discussione, ed in Toscana è attualmente in vigore una delibera che permette la libertà di scelta e permette di applicare un calendario vaccinale personalizzato – ha spiegato il presidente del comitato Cliva Alessandra Ghisla -. Non siamo ribelli, non siamo contro i vaccini, ma contro una politica vaccinale che le impone». Secondo il comitato «mettere in regola un bambino non vaccinato, o parzialmente vaccinato, per poterlo mandare a scuola, vuol dire sottoporlo a 14 vaccinazione, che salgono a 38 con i richiami, tutte insieme o quasi. Queste vaccinazioni di solito si fanno in un calendario di 4 anni. Anche a livello di salute questo non è fattibile». Per Ghisla questa «proposta legge propone una politica vaccinale che fa acqua da tutte le parti. Messa così questa è una legge discriminatoria, che ghettizzerà genitori e figli, perché costringerà alla home schooling o alla creazione di scuole private ad hoc. Su Facebook siamo circa 2500 membri ma abbiamo calcolato che in Toscana chi non è in regola con i vaccini sono circa 27 mila bambini, vuol dire oltre 50 mila genitori. Ci aspettiamo di crescere molto», ha concluso.