GGiannarelliCon le vicende Mps «il territorio toscano, oltre a perdere una sua banca, ha perso, secondo le nostre stime, 50 miliardi di ricchezza» dal momento della privatizzazione dell’istituto a oggi, «e questo è molto preoccupante se si pensa ai risparmiatori o ai piccoli azionisti ma anche anche alle imprese. La mala gestione di questa banca avrà un’onda lunga e gli effetti non sono certo finiti». Lo ha detto il presidente della commissione di inchiesta del Consiglio regionale su Mps e i rapporti con la Regione Toscana, Giacomo Giannarelli (M5s). La commissione ha terminato i suoi lavori la scorsa settimana stilando due relazioni finali, una della maggioranza e una delle opposizioni, che saranno presentate a settembre.

Mps vicenda preoccupante «Siamo preoccupati per i risvolti che questa vicenda potrà ancora avere – ha aggiunto – perché è tutta da vivere. Le responsabilità della politica, specialmente del centrosinistra, sono accertate. Come commissione siamo partiti con un approccio ‘laico’ e poi indagando è emerso che i protagonisti principali sono stati soprattutto prima i Ds e oggi il Pd, che sceglievano persone non adatte a guidare la banca». Per Giannarelli, è emerso come Mps è «una banca sistemica, ovvero troppo grande per fallire per il sistema italiano. Quindi le varie operazioni compiute per salvare l’istituto sono sempre state a discapito dei piccoli risparmiatori».

Rocca Salimbeni e la Regione Toscana Un altro effetto della vicenda è stato quello di vedere «chiusi i rubinetti del credito anche per le imprese. Abbiamo però osservato che il 70% dei crediti deteriorati sono sopra il milione di euro e questo vuol dire che sono finanziamenti che venivano concessi a grandi enti o gruppi industriali. Solo il 30% è delle Pmi o dei privati». Per il presidente della commissione d’inchiesta «è molto grave che la Regione Toscana non si sia mai costituita parte civile in nessun processo che riguardi il Monte dei Paschi, mentre lo ha fatto con Banca Etruria. A questo si aggiunge il fatto – ha sottolineato ancora Giannarelli – che l’attuale governatore Enrico Rossi, e il suo predecessore Claudio Martini, non siano mai voluti venire in audizione per essere ascoltati dalla commissione di inchiesta. La commissione regionale ha funzioni limitate, e per questo chiediamo che ne venga avviata una parlamentare, ma ci sembrava doveroso il rispetto istituzionale da parte di chi guida la Regione».