Si è aperta ufficialmente oggi la corsa per la presidenza della conferenza Stato Regioni. I presidenti, in attesa dell’incontro con Pierluigi Bersani che li consulterà per la formazione del nuovo Governo, scaldano i motori e si ritrovano faccia a faccia. La corsa alla leadership, infatti, sarebbe destinata a riaprirsi se l'ipotesi, circolata prima delle politiche, di un posto a Palazzo Chigi dell'attuale leader dei governatori Vasco Errani, fedelissimo di Bersani, divenisse realtà.

Vecchi e nuovi equilibri Gli equilibri e il riassetto istituzionale in Conferenza delle Regioni, quindi, sono irrimediabilmente legati alla formazione e alla squadra del nuovo governo. Nel caso in cui si riaprisse la partita del vertice le ipotesi che circolano, come riportato dalle agenzie, sono diverse. Le Regioni potrebbero optare per strada della continuità: se Errani dovesse passare il testimone a un altro rappresentante del Pd, in pole position ci sarebbe il governatore della Toscana, Enrico Rossi, altro esponente di spicco dei democratici. Un'altra delle ipotesi percorribili sarebbe poi quella di una presidenza di centrodestra: in tal caso gli occhi sarebbero puntati sul governatore della Campania Stefano Caldoro (Pdl). Il presidente campano, tra i più attivi nella Conferenza, incarnerebbe un profilo di garanzia, in grado di mettere d'accordo Pd, Lega e Pdl e dando allo stesso tempo una voce al Sud che, da quando il leader non è a rotazione ma eletto, non è mai salito sullo scranno più alto della conferenza dei governatori.

La Lega Nord pronta Un altro scenario, invece, vedrebbe giocare al contrattacco la Lega Nord. Dal voto alle regionali è uscito rafforzato il centrosinistra (ora i presidenti del Pd sono dieci), ma anche la Lega che oltre al Veneto di Luca Zaia e al Piemonte di Roberto Cota ha guadagnato la Lombardia con Maroni. Un rafforzamento che ora i governatori del Carroccio potrebbero decidere di far valere. Certo, fa notare qualcuno in ambienti delle autonomie locali, se la Lega dovesse in qualche modo favorire la nascita di un esecutivo Bersani, l'ipotesi di una presidenza della Conferenza delle Regioni targata Carroccio potrebbe farsi più concreta. Ma è chiaro che se l'impegno di Errani nel nuovo esecutivo dovesse riaprire la partita della presidenza, nessuna strada potrebbe essere intrapresa senza un'intesa in conferenza, avallata dallo stesso leader uscente che, a quel punto, diventerebbe anche un ponte e interlocutore fondamentale tra nuovo esecutivo e regioni. Per ora si tratta solo di ipotesi sul tavolo e quello di oggi sarà un primo round, nell'attesa che il quadro nazionale si faccia più chiaro.