Ha passato la prima notte in porto a Genova senza problemi di sorta la Concordia. Assicurata alla banchina della diga foranea del porto di Pra’ Voltri, è stata controllata a vista dagli addetti alla sicurezza e ora è oggetto delle valutazioni dei tecnici che devono organizzare le operazioni di smaltimento. Il relitto è ancora al centro delle attenzioni mediatiche con numerose troupe televisive e cronisti che sono ancora presenti sulla banchina al terminal di Voltri. Stamani il presidente del porto Luigi Merlo ha fatto un sopralluogo per verificare la situazione. I primi interventi riguardano la messa in posa delle panne sottomarine per proteggere l’area da eventuali sversamenti in mare da parte del relitto. I tecnici delle aziende San Giorgio e Saipem, che hanno acquistato lo scafo, hanno già iniziato a esaminare la nave per progettare le passerelle pedonali e quelle per le merci necessarie a collegare il relitto alla banchina per sbarcare tutto ciò che si trova a bordo. I lavori veri e propri a bordo di Concordia cominceranno tra 10-15 giorni. Prima saranno compiute le operazioni di ricerca del disperso, il cameriere indiano Russel Rebello.
Genova si mette all’opera sulla Concordia I primi lavori all’ombra della Lanterna cominceranno dunque con le riunioni per organizzare le ricerche all’interno del relitto della 32esima vittima del naufragio, il cui corpo non è stato ancora ritrovato. «Il primo pensiero – ha ricordato l’ammiraglio Vincenzo Melone, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, durante la conferenza stampa organizzata al termine delle operazioni di attracco – va chiaramente a quella persona che speriamo di poter ritrovare a bordo della nave».
Il congedo dei Nick Sloane Intanto il grande eroe delle operazioni gigliesi, il salvage master Nick Sloane, è tornato a parlare del recupero del relitto, ripercorrendo il suo lavoro al Giglio e il viaggio per portare il relitto a Genova. «L’inverno scorso – ha detto a La Repubblica – ero preoccupato per i temporali, temevo che la nave si girasse, sarebbe stato un grosso guaio». E alla domanda se abbia mai pensato di perdere la sfida della Concordia risponde: «in realtà erano due, le sfide: la prima è stata trovare l’esatta posizione per la piattaforma che avrebbe dovuto mettere Concordia nella giusta posizione. E poi nessuno era contento, il morale era molto basso. La seconda sfida quella per posizionare i galleggianti: abbiamo creato una specie di guscio che lasciava la prua della nave libera, ma gli scogli erano lì a pochissima distanza e tutti pensavano non fosse possibile farcela». Ha conosciuto il premier? «No – risponde Sloane, – mister Renzi mi ha chiamato al telefono, era molto soddisfatto, non pensava quasi fosse possibile un’impresa del genere». «L’ aver riportato la nave a Genova – ha continuato Sloane su La Stampa – per me è la fine della saga della Concordia. Adesso me ne andrò a casa per stare con la mia famiglia». Il Giglio? «Sarà bello tornarci e fare due tuffi. E magari dare un’occhiata alle nostre piattaforme, laggiù in fondo al mare».