Appello al Governo perché lo smantellamento della Costa Concordia resti una “questione” italiana. A lanciarlo è il Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in seguito alle indiscrezioni di stampa che vorrebbero Smirne, in Turchia, come la città più accreditata per lo smantellamento del relitto quando a primavera sarà portato via dalle acque dell’isola del Giglio. A incidere notevolmente sarebbero i costi di smantellamento di gran lunga inferiori rispetto a quelli italiani. Indiscrezioni che hanno riacceso l’orgoglio italiano e da più parti, in queste ore, si stanno levando i cori di chi vuole che la Concordia sia smantellata in Italia. A Piombino per la precisione.

Una proposta unica a marchio italiano «Penso che debba muoversi il governo Letta – ha detto Zingaretti – e noi siamo pronti e disponibili ascoltando le Regioni anche ad avanzare una proposta italiana che tenti di costruire insieme un'offerta appetibile per chi poi alla fine, gli imprenditori, dovrà prendere una decisione».

Collaborazione Toscana-Lazio di buon senso «Sono convinto che il Governo metterà in campo tutte le azioni incisive e necessarie per consentire che la Costa Concordia venga rottamata in Italia. La collaborazione dimostrata sin qui dagli amministratori di Lazio e Toscana è  di buon senso – ad affermarlo è il Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Michele Meta – . Il sistema portuale e industriale italiano è assolutamente in grado di raccogliere una sfida come quella della rottamazione e dello smaltimento del relitto della Concordia e, se dovesse andare all'estero, sarebbe uno smacco per la cantieristica e per le eccellenze nazionali».  

L’autorizzazione per la rimozione spetta alla Toscana «Il governo Monti, mai smentito da quello in carica, si è espresso in favore di Piombino per il ricovero e la rottamazione della nave e noi stiamo lavorando per adeguare il porto di Piombino in modo che possa accogliere la Concordia e poi tutte le altre navi da rottamare in applicazione del nuovo regolamento europeo che prescrive, a partire dal 2015, lo smantellamento del naviglio europeo in porti adeguatamente attrezzati». A ribadirlo è il Governatore della Toscana Enrico Rossi che in una nota precisa che  «la Concordia, che ancorché raddrizzata resterà fino alla prossima estate davanti al porto del Giglio, è definita tecnicamente, in base alla normativa in vigore, un 'rifiuto' e in quanto tale l'autorizzazione per la rimozione spetta, per competenza, alla Regione Toscana e non ad altri enti. E’ evidente – sostiene ancora Rossi – che tutto questo ha a che fare, oltre che con il porto, anche con il polo siderurgico di Piombino: le sue prospettive di rilancio e la sua conversione ecologica. Un porto attrezzato per rottamare le navi e un polo siderurgico a km zero rappresentano una grande opportunità oltre ad un notevole vantaggio competitivo tale da rendere Piombino attrattivo e conveniente».

Gabrielli frena su Piombino La Concordia verrà smantellata «a Piombino se ci saranno le condizioni». Così il prefetto Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile, oggi pomeriggio ad Ascoli Piceno a margine di un incontro pubblico. «Dopo aver avuto il plauso mondiale per la messa in sicurezza della nave – ha detto Gabrielli – ora invece sul caso del porto stiamo dando il peggio di noi stessi, come Paese. Io so solo tre cose: che la nave è un rifiuto, che la Regione Toscana che è competente deve ancora dare le autorizzazioni e che le indicazioni del Governo Monti sono state mantenute dall'attuale esecutivo. E poi sull'intera operazione vigila un commissario».Commissario che ci ha tenuto anche a precisare che il costo dello smantellamento non è di 500 milioni come riportato da alcuni giornali: «Come fa a valere 500 milioni l'affare dello smantellamento e demolizione della Concordia, se la nave ne costa 460? – ha detto Gabrielli – La stima di 500 milioni è una ricostruzione giornalistica che non so da quale fonte provenga – ha affermato Gabrielli. Comunque sia sull'intera operazione sono in corso delle verifiche e degli studi che daranno delle indicazioni».

No al toto-porti «L'Italia sarà pronta e sarà perfettamente in grado di gestire in piena sicurezza lo smaltimento e la rottamazione della Concordia, e non hanno alcun senso oggi il toto-porti né immaginare conflitti tra regioni come Lazio e Toscana». E’ il commento del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis in merito allo smaltimento della Costa Concordia. «Per noi – prosegue D'Angelis – il punto di partenza resta l'applicazione della direttiva europea che prevede lo smaltimento dei relitti di quella stazza nel porto più vicino fra quelli adeguati a farlo. Mappe alla mano, è Piombino. Il Governo non a caso ha messo l'Autorità portuale nelle condizioni di accelerare al massimo la realizzazione di infrastrutture portuali per creare entro giugno una piattaforma a norma Ue che possa accogliere e smaltire non solo la Concordia, ma anche altre grandi navi a fine vita, avendo anche l'opportunità della siderurgia a km zero. Non c'è un problema di concorrenza con altri porti e, se occorre, sono possibili sinergie. E' difficile però immaginare – ha concluso D'Angelis – di poter autorizzare il relitto della Costa Concordia a percorrere lunghe 'crociere' nel Mediterraneo o in altri mari verso scali molto più distanti e fuori dall'Italia correndo rischi di ogni tipo».

Legambiente: «Uno schiaffo all’Europa» Una "scelta gravissima", una "rinuncia assurda" e "uno schiaffo all'Europa": così Legambiente definisce l'eventualità che la Costa Concordia sia smantellata a Smirne per il disaccordo tra Civitavecchia e Piombino. «L'Italia non può arrendersi di fronte alle pretese della Compagnia croceristica che ha provocato il più grande disastro della storia della marineria civile – dichiara Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente – e che ora deciderebbe pure la destinazione di rottamazione fuori dall'Italia».