Ci siamo, la vigilia della rimozione del relitto Concordia dalle coste del Giglio è arrivata. Lunedì dalle prime luci dell’alba, dunque, prende il via l’ultima fase, a due anni e mezzo da quel maledetto venerdì 13 gennaio 2012. All’epoca c’era un comandante, Schettino, che forse non fece il suo dovere fino in fondo, oggi ce n’è un altro che infonde tranquillità a tutti. «Sono 31 mesi esatti da quando è avvenuto l’incidente e finalmente riusciremo a togliere il relitto», ha detto Nick Sloane l’ormai celebre ‘regista’ delle operazioni di rotazione (nel settembre scorso) e responsabile del rigalleggiamento e trasferimento a Genova della Costa Concordia. «Non vediamo l’ora di iniziare» ha poi chiosato.
Il circo mediatico che segue l’evento Al Giglio intanto si è ricomposto il circo mediatico che da quella maledetta notte non perde l’attenzione su questa vicenda dai mille risvolti, di cronaca, processuali, e anche di alta ingegneria navale. Sull’Isola si sono riversati quasi trecento giornalisti, tra televisioni, giornali e testate on line provenienti da tutto il mondo, così come accaduto nel settembre scorso con la rotazione della nave, per raccontare in presa diretta una operazione di recupero mai tentata prima su una nave di simili dimensioni.
Il momento più difficile Su quale sarà il momento più difficile, Nick Sloane ha detto che «domani intorno alle 10-11, quando alzeremo il relitto e potremo confrontare i nostri calcoli e le nostre previsioni con i dati effettivi». Sarà quello il momento in cui la chiglia della nave si staccherà definitivamente dalle piattaforme dove è ora appoggiata e le 112mila tonnellate torneranno a galleggiare completamente, grazie al sistema dei 30 cassoni che saranno poi riempiti di aria e fungeranno da salvagente.
La ragionevole certezza A spiegare le fasi dei prossimi giorni è stato Franco Porcellacchia, capo progetto tecnico per Costa delle operazioni. «Abbiamo la ragionevole certezza che tutto funzionerà – ha detto – già oggi sono state fatte operazioni di alleggerimento dei cassoni che faranno rigalleggiare la nave». Dunque, a quanto pare tutto procede secondo i progetti, fino al punto che il prudente Porcellacchia si lascia andare ad un pronostico temporale, «i tempi per il rigalleggiamento sono di una settimana o, se tutto va al meglio, cinque giorni». Dunque, già venerdì tutto dovrebbe essere pronto per la partenza della nave.
«Pensate anche al Giglio» E mentre le operazioni devono ancora cominciare al Giglio già si pensa al dopo. A restituire all’Isola la tranquillità di un tempo e a riportare tutto alle condizioni originarie, compresi i fondali marini oggi occupati dalle piattaforme. «Dobbiamo garantire continuità nelle operazioni e non fermarle quando la nave sarà rimossa, ma iniziare la bonifica e il ripristino dei fondali per restituire ai gigliesi una delle parti più belle dell’isola», ha detto il sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli. «Credo che i gigliesi rivendichino questo sacrosanto diritto e sia arrivato il momento di pensare anche a loro».
«Operazione conclusa con ripristino ambientale» Gli fa subito eco il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti che ha voluto presenziare nel giorno che precede il D-Day, non mancando una visita alla lapide in onore delle trentadue vittime del naufragio (che salgono a trentatré se si considera il sub spagnolo morto) e di partecipare alla processione organizzata in serata in ricordo delle vittime del mare. «L’operazione non finisce quando la Concordia arriverà a Genova. Noi diamo la stessa importanza che diamo al rigalleggiamento e al trasporto anche all’operazione successiva, quella del ripristino ambientale. L’operazione della Concordia per il Ministero sarà finito quando l’isola del Giglio sarà esattamente nelle condizioni che era prima del disastro della Concordia. A quel punto potremo dire che l’operazione è finita: prima noi non molleremo». Poi ha spiegato il senso della sua presenza sull’Isola. «La mia presenza qui oggi – ha detto – è quella del controllore inflessibile. Fino ad oggi i rapporti sono stati buoni, noi abbiamo dato delle prescrizioni molto severe. Noi siamo qui affinché quelle prescrizioni vengano rispettate e che tutto si svolga nella tutela ambientale. L’obiettivo primario di questa operazione è per noi la tutela ambientale. Nel frattempo posso farmi e farvi i migliori auguri e che i prossimi siano per tutti noi giorni noiosi, magari passati a godere delle bellezze di questa Isola».