Slitta al 18-20 luglio la data per la rimozione della Costa Concordia inizialmente prevista per il mese di giugno. A presentare il nuovo crono programma sono stati i rappresentanti di Costa Concordia nel corso di un incontro a Firenze con Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio sulla rimozione della nave. Un incontro convocato dopo l’incidente dei giorni scorsi, con l’ondeggiamento del cassone orizzontale. «Avevamo chiesto un approfondimento per la valutazione dell’incidente accaduto, che è ancora in corso – ha sottolineato Sargentini, e questo richiederà – una modifica dell’autorizzazioni per il montaggio dei cassoni».
Un galleggiante ogni 48 ore Il nuovo crono programma prevede l’installazione di un cassone ogni due giorni. Proprio ieri è stato applicato sul lato di dritta il quarto cassone (sigla S10) mentre, si spiega da Titan Micoperi, giovedì i lavori consisteranno nel mettere il cassone S9 avviando la tabella di marcia di applicare un mega-galleggiante ogni 48 ore. Al momento sul lato di dritta del relitto – cioè il lato dalla parte dell’isola – ci sono tre cassoni sui 15 totali che servono. Un cassone (S13) è quello che ha ceduto la settimana scorsa e che sabato è stato portato a Genova per la riparazione: appena aggiustato, verrà comunque ritrasportato al Giglio e rimontato nella posizione originale (nella fila è il primo da poppa). Esaurite le installazioni sul lato di dritta, i tecnici si sposteranno sul lato sinistro della nave dove mancano quattro cassoni su 15.
Il ministro dell’ambiente: «Rimozione in massima sicurezza» «Il Governo chiede di accelerare i tempi per la rimozione della Costa Concordia ma «soprattutto bene ed in condizioni di massima sicurezza ambientale». A dirlo il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «In questo ambito lo slittamento delle operazioni, in base al nuovo crono-programma annunciato dalla Costa – sottolinea il ministro in una nota – sarà utile se servirà a garantire che il rigalleggiamento ed il trasporto di una nave di quella stazza avvenga con tutte le cautele e le assicurazioni che sono state richieste. Da questo punto di vista – prosegue il ministro – va sottolineata l’importanza del monitoraggio con robot dei residui di carburante contenuti ancora nello scafo, chiesta ed ottenuta dalle istituzioni». «L’ultima cosa di cui il Giglio ed il Tirreno, teatro di questa tragedia, hanno bisogno – ha ribadito Galletti – è una coda di inquinamento che finora, anche grazie ai rigidi controlli e alle prescrizioni imposte, è stato evitato».