FIRENZE – Sulla scena delle concessioni balneari entra il Consiglio regionale. Con un norma che va a modificare la legge toscana. Va a introdurre delle disposizioni per i 34 comuni marittimi.

Da un lato assurgendo a criterio di premialità, ovvero il favore per la partecipazione alle procedure comparative per il rilascio delle concessioni da parte delle micro, piccole e medie imprese turistico-ricreative operanti in ambito demaniale marittimo; dall’altro, introducendo la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo, da corrispondere al concessionario uscente da parte del concessionario subentrante, contemperando il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie.

“E’ una legge che intende tutelare in via prioritaria i servizi che il comparto turistico della regione offre e vuole essere uno strumento che mette oggi in condizioni le imprese di continuare a fare investimenti ed offrire una soluzione concreta e possibile in un quadro normativo nazionale che continua ad alimentare incertezze negli operatori”, ha detto il presidente regionale Eugenio Giani.

“Il nostro obiettivo è quello di dare un riferimento di coordinamento regionale ai Comuni, che da qui a dicembre dovranno esperire procedure competitive senza avere un riferimento uniforme a cui ispirarsi”, ha sottolineato il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi. La proposta è stata approvata con 30 voti favorevoli (Pd, Italia Viva e Lega), 3 voti contrari (Movimento 5 stelle e Forza Italia) e 6 voti di astensione (Fratelli d’Italia e gruppo Misto – Merito e Lealtà).

“Certo, fare una legge sapendo a priori che si sta seguendo un indirizzo contrario ai massimi organismi giudiziari, le cui sentenze valgono più di quelle nazionali e regional non è il massimo ma questo ci offre il convento dei frati toscani – hanno evidenziato dall’Aduc -. Quando poi la giunta avrà deciso l’entità degli indennizzi e quando (e se…) si faranno queste gare, la Regione dovrà fare i conti con l’Italia, l’Europa e gli elettori che hanno dato fiducia”.

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